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Discussioni - Eutidemo

#1
Edipo... e di peggio! / Il veleno misterioso
18 Agosto 2022, 10:31:23
Alexander Godunov, spia russa catturata, sentì che qualcuno stava aprendo la porta della sua cella: era l'agente della CIA Maxim Taylor, con una bottiglia di vino in mano.
- Ciao Sasha- lo salutò entrando -Come vedi, porto doni!-
- "Timeo Danaos et dona ferentes"!- gli rispose Godunov - Chi mi dice che quel vino non sia avvelenato?-
- Ma ti pare che ti vogliamo avvelenare prima che tu ci riveli quello che sai!- ribattè Taylor: -Non essere sciocco!-
- La CIA sicuramente no!- replicò la spia russa -Ma chi mi dice che tu non sia un "doppiogiochista" che lavora per l'FSB? Loro sì che mi vorrebbero morto prima che io parli!-
***
Taylor sorrise, e tolto di tasca un apribottiglie estrasse il tappo di sughero e ingollò una piccola sorsata dalla bottiglia.
- Soddisfatto?- chiese ridendo.
Per tutta risposta, Godunov gli mise davanti un bicchiere, e glielo riempì per metà di vino - Mi sentirò più tranquillo se ti vedrò berlo da questo bicchiere; una sorsata alla bottiglia si può anche simulare.-

***
Taylor lo accontentò, e si scolò pian piano il bicchiere fino all'ultima goccia.
- Ottimo!- esclamò -E' uno Château Lafite-Rothschild 2010, Sasha! Mi raccomando, va centellinato, non te lo bere tutto insieme come fai con la Vodka!-
- Non sono mica un barbaro, Max; so benissimo come si beve il vino di classe. Passerò tutta la notte a berlo, un po' alla volta; tanto non riesco a dormire!-
- In effetti andrebbe pasteggiato mentre si mangia- osservò Taylor- ma mi hanno detto che ti rifiuti di mangiare prima di essere interrogato!-
- Certo! Ed infatti, una volta che avrò parlato, l'FSB non avrà più interesse ad avvelenarmi; e controllare se un intero pasto non è avvelenato, non è così facile come farlo con una singola bottiglia.
Quindi, per ora, mi accontenterò di scolarmi quella.
Ti ringrazio!-
***
- Prego!- si schermì Taylor -Ma come fai a sapere che io non mi sia "mitridatizzato" contro il veleno che stava nel vino? Ovvero che poi io non corra a farmi una lavanda gastrica?-
- Perchè, a parte il fatto che la bottiglia era ancora tappata e sigillata con la carta stagnola, sia noi dell'FSB che voi della CIA siamo stati tutti "mitridatizzati" contro "quasi" qualsiasi possibile tipo di veleno; meno che contro il "solfato di tallio", il quale è l'unico tipo di veleno che ha il duplice pregio di essere completamente insapore, e per il quale non esiste nessuna possibile "mitridatizzazione", nè possibile successiva "lavanda gastrica".
Per cui, se tu ti sei bevuto quel bicchiere, i casi sono due:
- o il vino non è stato affatto avvelenato;
- oppure si tratta di un veleno contro il quale sia io che te siamo immuni.
Altrimenti, adesso, saresti già morto!-
- Hai ragione!- convenne Taylor.
Dopodichè, lo salutò e se ne andò.
***
La mattina dopo Alexander Godunov fu trovato morto, avvelenato con il "solfato di tallio"; con cui il residuo vino nella bottiglia (circa la metà) regalatagli da Taylor fu trovato  mescolato in dosi letali.
Ma nessuno era al corrente di chi gliela avesse data!
***
Come è possibile?
***
#2
Edipo... e di peggio! / Il numero della salvezza
18 Agosto 2022, 06:51:31
In una gigantesca camerata carceraria blindata sono riuniti  100 prigionieri.

(regolare il monitor con CTRL - per vedere tutta l'immagine)
Il comandante del carcere, che è un po' sadico, avvisa con l'altoparlante che entro dieci minuti ognuno di loro deve scegliersi un numero dispari tra 1 e 199, senza dirlo a nessun altro prigioniero; dopodichè, uno alla volta, dovranno uscire dalla camerata, e comunicarlo segretamente al secondino che è sulla porta.
Quest'ultimo si segnerà su un "block-notes", il nome del prigioniero ed il numero che ha scelto; dopodichè lo introdurrà in un'altra gigantesca camerata carceraria blindata.
Infine verranno spuntati tutti i nomi dei prigionieri che hanno scelto  lo stesso numero; i quali verranno immediatamente trucidati.
Gli altri, invece, che hanno scelto un numero non scelto da nessun altro, verranno lasciati liberi.

(regolare il monitor con CTRL - per vedere tutta l'immagine)
Nei dieci minuti in cui ciascun prigioniero dovrà decidere quale numero comunicare al secondino, i prigionieri:
- non potranno parlare tra di loro;
- non potranno comunicare a gesti tra di loro (ad esempio con il linguaggio dei muti, ovvero segnalando il proprio numero con le dita);
- non potranno comunicare in codice tra di loro (ad esempio con il linguaggio morse, battendo il dito o le palpebre il numero prescelto);
- non potranno scriversi niente l'un l'altro;
***
In buona sostanza non potranno scambiarsi informazioni in alcun modo, neanche comunicando  telepaticamente (in ogni caso, in 10 minuti, non farebbero in tempo).
Ed infatti, nessuno di loro, di fatto, è in grado di conoscere il numero di tutti gli altri 99.
Al momento di farli uscire uno ad uno (a spinta e senza chiamarli per nome), vengono spente le luci; per cui non possono neanche regolarsi sulla sequenza delle uscite dei loro compagni
***
Però si salvano tutti, perchè ognuno di loro comunica al secondino un numero dispari tra 1 e 199, che non corrisponde a quello di nessun altro prigioniero.
***
Come hanno fatto?
#3
In un concorso televisivo a premi, il conduttore presenta al pubblico due casseforti chiuse, dando la combinazione di apertura di entrambe al concorrente.
Poi gli dice: "In una delle due c'è un diamante enorme, dal valore inestimabile, mentre l'altra è completamente vuota; se riesci ad aprire quella dove si trova il diamante, il diamante è tuo!
Tieni presente che su ognuna delle due casseforti c'è un cartello con delle indicazioni su dove si trova il diamante; però tali indicazioni potrebbero essere vere, potrebbero essere false, e magari potrebbero essere anche contraddittorie!"


#4
Qual è il nome della donna ritratta nel quadro?
Chi conosce questo dipinto di un nostro famoso pittore rinascimentale, ovviamente già sa il nome della donna in esso raffigurata; altrimenti può indovinarlo guardando con la massima attenzione tutti i dettagli del quadro in questione.

#5
Il furgoncino portavalori rallentò, e poi parcheggiò nella corsia di emergenza a circa metà del traforo; il quale, essendo lungo circa dieci chilometri, dopo il traforo stradale del Frejus e il tunnel del Monte Bianco, costuituisce il più lungo traforo stradale realizzato interamente su territorio italiano.
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***
La BMW che lo seguiva ad una certa distanza, parcheggiò subito dietro il furgoncino, e ne scesero due uomini in tuta; appena li videro, i due agenti del furgoncino scesero anche loro, e, aperto il portellone blindato posteriore della loro vettura, ne trassero fuori una grossa "valigia portavalori".
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***
L'agente più anziano l'aperse con la chiave, e, tutti e quattro, si bearono alla vista di parecchi milioni di euro, suddivisi in ordinate "mazzette" "incellofanate" da cento, duecento e cinquecento euro.
***
Uno degli uomini in tuta, di nome Alfredo, trasse fuori di tasca un "Rilevatore di segnali", e lo accostò alla valigia: l'apparecchio si mise subito a "trillare", indicando con un puntatore elettronico la direzione da cui proveniva il segnale, e, cioè, una delle numerose mazzette "incellofanate".
Dentro di essa, infatti, era nascosto un minuscolo "geolocalizzatore"; Alfredo lo prese, lo gettò in terra, e lo schiacciò con il tacco della scarpa.
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***
-Adesso, alla centrale, non potranno più sapere dove porteremo la valigia!- esclamò soddisfatto Gino, uno dei due agenti.
L'altro agente, però, un po' dubbioso, ribattè : -Ma non si accorgeranno di aver perso il segnale? Si insospettiranno subito, no?-
-Certo, Matteo!- ghignò Gino -Così come si insospettiranno quando vedranno che tarda a tornare anche il segnale GPS del nostro furgoncino; però abbiamo ancora qualche minuto a disposizione prima che comincino a preoccuparsi.
Ed infatti, da quando siamo entrati sotto la montagna, è naturale che nessun segnale possa raggiungerli!-
E fece la mossa di chiudere la valiga per caricarla nel bagagliaio della BMW dei complici.
***
- Aspetta, imbecille!- lo arrestò Alfredo -Potrebbe essercene un altro,no?-
E continuò ad esplorare la valigia con il rilevatore a campo ristretto, senza però rilevare la presenza di nessun altro geolocalizzatore; nel frattempo l'altro uomo in tuta, Angelo, orientò un rivelatore a più lungo raggio e più ampio spettro, oltre che sulla valigia (per replicare il controllo con un rilevatore più potente), anche verso i due agenti.
- Bravi!- esclamò - Vedo che siete "puliti", e pure senza cellulare, come vi avevamo raccomandato; anche noi abbiamo fatto così. I cellulari, anche spenti, possono essere pericolosi!-
***
Ciò detto, trasbordata la valigia nel bagagliaio della BMW, partirono a tutta birra; rallentando un po' soltanto all'uscita del traforo.
- Bene!- fece Alfredo, che era al volante -Al massimo tra dieci minuti usciremo dal primo svincolo, e poi cambieremo vettura; lì abbiamo lasciato parcheggiato il nostro Rhino GX .-
- Ma che motivo c'è di cambiare macchina?- chiese Gino -Come possono sapere che abbiamo trabordato i soldi proprio su questa?-
- Lo scopriranno quando, vedendo che tardano troppo a "tornare" sia il segnale del furgoncino sia il segnale della valigia, correranno sul posto e troveranno il furgoncino vuoto.-
***
- E con questo?- chiese l'altro agente.
- E con questo, la prima cosa che faranno, sarà quella di  controllare  le "telecamere segna-targa/tempo percorrenza" all'entrata e all'uscita del traforo, che sono collegate ad un computer.-
- E allora?-
- E allora si accorgeranno subito, che, da quando il furgoncino è entrato nel traforo, per poi esservi abbandonato all'interno, tra tutte le automobili che sono entrate nel traforo dopo di lui, la nostra BMW è stata quella che ci ha messo più tempo ad uscire dall'altro lato!-
- Ho capito!- sorrise Gino dandosi una manata sulla fronte - Allora capiranno che il "ritardo" della BMW è dovuta al fatto che, sebbene per pochi minuti, ha dovuto sostare per consentirci il trasbordo!-
- Esatto Gino!- e Alfredo gli dette un buffetto sulla spalla.
***
Intanto, usciti dallo svincolo, trovarono subito dopo lo spazioso SUV Rhino GX parcheggiato nel punto programmato; per cui, scesi dalla BMW, vi salirono sopra trasbordando la valigia con il soldi.
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***
Alfredo si sedette nel grande vano posteriore accanto ad uno strano apparecchio.
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***
- Che cosa diamine è quell'affare?- chiese perplesso Gino.
- E' un radar portatile- spiegò Alfredo accendendolo - Ormai si saranno accorti del furto e ci staranno cercando, per cui è meglio controllare di non essere seguiti da elicotteri o droni-
- Vabbè!- borbottò l'altro agente -Ma loro non possono sapere che ormai abbiamo cambiato vettura; per cui come diamine farebbero a individuarci?-
- Non si sa mai!- replicò Alfredo facendo lentamente ruotare l'antenna parabolica per 360 gradi.
***
- E al satellite non hai pensato?- sghignazzò Gino -Se ci individuassero con quello, il tuo radar portatile non ci servirebbe a niente!-
- Ho già controllato che in questo orario nessun satellite controlla l'area che stiamo transitando- rispose Alfredo -Neanche quelli italiani del sistema COSMO-SkyMed-
- E che sei, un agente della CIA?-
- No, ma ne conosco uno!-
***
Usciti dalla statale, imboccarono una stretta stradina, completamente deserta, che si inoltrava per chilometri nell'aperta campagna; lì sarebbe stato davvero impossibile seguirli, senza essere subito scorti.
Infine giunsero alla collinetta dove si trovata l'isolato casolare circondato da alberi.
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***
Mentre gli altri entravano nel casolare portando dentro la valigia con i soldi, Alfredo spense il radar nella vettura; quindi la nascose sotto una tettoia in mezzo agli alberi
Infine, dopo aver scrutato tutto intorno con un potente binocolo ed essersi assicurato che, per chilometri, non c'era niente di cui doversi preoccupare, entrò in casa anche lui.
***
- Ora ceniamo, ragazzi- esordì entrando - Dopo, con calma, ci divideremo i soldi!-
Sul pavimento, infatti, c'erano già quattro zaini di dimensioni adeguate, affinchè ciascuno potesse metterci dentro la parte che gli spettava.
- Non vedo l'ora!- si fregò le mani Gino -Sono tutti soldi della "Centrale Bingo"; per cui,  trattandosi di banconote che provengono direttamente dalle tasche dei giocatori, non c'è rischio che possano essere "segnate"!-
***
- Già!- concordò Alfredo, cominciando a tirar fuori dagli scaffali il necessario per cucinare -Non dovremo neanche fare la fatica di contarli uno per uno, perchè sono già divisi in comode "mazzette"-
- Sì, però sono tante pure quelle!- commentò scherzando l'altro agente -Dovrebbero essere circa trecento!-
***
Dopo circa mezz'ora, dopo aver chiuso e sbarrato tutte le finestre con delle serrande blindate, si misero a tavola e cominciarono a banchettare allegramente per quasi due ore; alla fine, tirato fuori dal frigo lo "champagne", Alfredo si accingeva a stapparlo, quando si bloccò raggelato sentendo bussare discretamente alla porta.
Estratte le armi, le puntarono tutti verso la porta, quando videro che era stato fatto passare un foglio sotto di essa.
Gino andò a prenderlo, e lo lesse a voce alta a beneficio di tutti.
- Siete circondati, arrendetevi!-
***
Per niente intimorito, Alfredo "scarrellò" la sua mitraglietta, pronto a resistere; però, non appena lo fece, venne nuovamente raggelato dalla voce proveniente da un'altoparlante.
- Abbiamo visto che, quello più altro tra di voi, ha appena scarrellato una Mitraglietta Heckler & Koch modello MP7-
- Come cavolo fanno a saperlo?- sbottò costernato Gino.
***
Ma la voce all'altoparlante glielo spiegò subito: - Abbiamo un visore termico che ci permette di vedervi abbastanza bene anche attraverso i muri; per cui, se non mettere subito a terra le vostre armi ed non alzate le mani in modo ben visibile, tra pochi secondi sarete tutti morti senza neanche avere la possibilità di reagire!-
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***
- Sta bluffando!- ringhiò Alfredo - Anche se riescono in qualche modo a individuare le nostre posizioni, non possono mica colpirci attraverso il muro!-
- Certo che possiamo!- rispose subito l'uomo all'altoparlante, che sentiva tutto attraverso un "rivelatore acustico" - Abbiamo a disposizione parecchi  "fucili antimateriale" Barrett M82A1, nella nuova versione potenziata, che sono in grado di bucare quelle mura come se fossero burro!-
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***
E subito dopo, a titolo dimostrativo, un proiettile blindato "sparato alto" perforò il muro distruggendo il lampadario.
***
Senza neanche scambiare una parola tra di loro, i quattro uomini deposero le armi e alzarono le mani.
Subito dopo la porta venne rapidamente abbattuta con un ariete, e il capitano Marco Sivieri entrò, preceduto da quattro uomini armati, tutti col volto nascosto dalla "balaklava" d'ordinanza.
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***
- Uno di noi quattro ha tradito!- ringhiò Alfredo ai compari mentre lo ammanettavano - Ma farà una brutta fine!-
- Stai calmo- lo tranquillizzò Sivieri - Ti garantisco che nessuno di voi quattro ha tradito; è stata solo la vostra eccessiva fiducia in voi stessi, a tradirvi.
Figuratevi che noi non sapevamo neanche che fosse in programma una rapina!-
- E allora come diavolo avete fatto a trovarci?- chiese costernato Alfredo.
E Sivieri glielo spiegò.
***
La soluzione, sempre che a nessuno di voi sia ancora venuta in mente, è rinviata  alla prossima puntata.
***
CONTINUA
***
#6
INDOVINATE LA SOLUZIONE DEL GIALLO
"Come è possibile fare una frittata, senza prima rompere un uovo?" (Pierre Bernard)
PERSONAGGI
Pierre Bernard: commissario di polizia
Richard Durand: ispettore di polizia
Paul Rimbaud: comandante del G.I.P.N.
Pierre Lagrand: membro del consiglio comunale di Charleville-Mézières
Michelle Lagrand: sorella di Pierre Lagrand
Guillaume Eluard: guardia del corpo di Pierre Lagrand.
Maurice Asselin: colonnello in pensione.
Simon Leroy (detto "Le Renard", cioè, in italiano, "La Volpe"): sicario
Marie Mercier: anatomopatologa
Philippe Delaroche : dirigente della polizia scientifica
Joachim Du Bellay: giudice delle indagini preliminari

***
PROLOGO CRONOLOGICO (in base alle testimonianze e ai riscontri sui tabulati telefonici)
ORE 1,35 A.M.
Pierre Lagrand riceve una telefonata da un "burner phone" (cioè un cellulare "usa e getta", con un numero anonimo), che lo invita a recarsi presso la sede del locale partito socialista di Charleville-Mézières, di cui è dirigente, perchè chi gli ha telefonato intende mostrargli dei documenti molto delicati che potrebbero comprometterlo personalmente e politicamente (così, in seguito, racconterà alla sorella); a quell'ora di notte, infatti, l'edificio, situato nella periferia della città, è ovviamente deserto.
ORE 2,12 A.M.
Pierre Lagrand, poichè la sua guardia del corpo, Guillaume Eluard, si era slogato una caviglia e non riusciva a camminare, fattosi prestare la sua Glock 19, così armato, giunge da solo in auto alla sede del locale partito socialista di Charleville-Mézières; dove si rinchiude nella più grande delle tre sale riunioni (quella da 10 posti).
ORE 2,45 A.M.
Pierre Lagrand, telefona alla sorella, Michelle Lagrand, pregandola di raggiungerlo.
ORE 3,00 A.M.(circa)
Michelle Lagrand giunge alla sede del partito ed entra con il suo badge elettronico dalla porta principale; però trova sbarrata con il catenaccio interno la porta della sala riunioni dove si trova il fratello.
Quest'ultimo, attraverso la porta chiusa,  le spiega che gli sono stati mostrati alcuni documenti e alcune foto che lo potrebbero compromettere in modo irreparabile; a meno che lui non rinunci alla dirigenza del partito e abbandoni per sempre la politica.
La sorella lo prega di farlo entrare, ma lui si rifiuta di aprire la porta, e le annuncia che ha intenzione di suicidarsi; le chiede perdono per questo, ma non vede altra via d'uscita..
Discutono attraverso la porta per quasi un'ora, fino a che Michelle Lagrand perde i sensi per lo stress e cade al suolo svenuta davanti la porta della sala riunioni principale.
ORE 3,53 A.M.
La stazione di polizia di Charleville-Mézières riceve una telefonata da un "burner phone" (diverso da quello che aveva chiamato Lagrand all'1,35) ed uno sconosciuto, mettendo al corrente della situazione la polizia, la invita ad intervenire subito, per sfondare la porta, ed evitare che Lagrand si tolga la vita.
Pierre Bernard, il commissario di polizia di Charleville-Mézières, e Richard Durand, suo assistente, avvisati telefonicamente a casa, giungono in pochi minuti al commissariato, e stanno per accorrere con un volante ed altri agenti sul posto, quando giunge alla centralina del Commissariato un'altra telefonata, ancora più allarmante della precedente!
ORE 4,16 A.M.
Maurice Asselin, colonnello in pensione, telefona al commissariato per avvisare la polizia che, mentre passeggiava con il suo cane nella boscaglia antistante la sede del partito socialista, ha appena incontrato un losco figuro che se ne andava in giro con un minaccioso fucile sottobraccio; il colonnello riferisce che il tizio ha tentato di rassicurarlo dicendogli -Tranquillo nonno! Sto solo andando a caccia di quaglie; però non lo dire a nessuno, perchè la stagione non è ancora aperta!-
Il colonnello fa finta di credergli, però, essendo del mestiere, riconosce subito che il fucile che porta quel tizio è un Pindad SPR-2, cioè un A.R. (Antimaterial Rifle), in grado di forare la corazza di un'autoblinda; altro che le penne di una quaglia!
ORE 4,20 A.M.
Allarmatissimo, Pierre Bernard telefona immediatamente  a Paul Rimbaud, il comandante della squadra notturna del  G.I.P.N. (Groupe d'Intervention de la Police Nationale) di Charleville-Mézières, la cui base, per fortuna, è a pochissima distanza dalla zona; e lo prega di intervenire immediatamente con la sua scquadra, attrezzata con "artiglieria pesante", per vedere di che si tratta. Lo invita, se possibile, a catturare il tizio vivo.

CAPITOLO 1
Pierre Bernard, commissario di polizia Charleville-Mézières, ed il suo assistente, l'ispettore Richard Durand, erano quasi arrivati, quando, già da un po', gli agenti del G.I.P.N. avevano cautamente cominciato ad esplorare le ultime propaggini della foresta delle Ardenne, che lambivano il lato nord della costruzione.
Paul Rimbaud, il comandante, alzò il pugno in alto per dare il segno di arresto alla squadra, e dopo essersi toccato gli occhi con indice e medio, indicò con le stesse dita la direzione da tenere d'occhio; quindi, posata la mano piatta sul suo elmetto, per chiedere "copertura", si avviò da solo, prudentemente, verso un gruppo di cespugli che aveva visto muoversi in modo sospetto.
Quando fu a pochi passi, vide il cecchino steso a terra che puntava il suo fucile verso una delle finestre della sede del partito socialista; la luce, nella stanza, era accesa, ma, da quella distanza, lui, ad occhio nudo, non riusciva assolutamente a vedere chi ci fosse all'interno.
Stava per intimargli di lasciare a terra il fucile e di alzarsi in piedi, quando vide che il cecchino aveva appena messo il dito sul grilletto; e allora, mollando la pistola che stava impugnando, gli saltò addosso d'istinto per tentare almeno di guastargli la mira.

Sul momento, non fu in grado di capire se ci fosse riuscito o meno, perchè quello riuscì lo stesso a sparare in direzione della finestra; e il rumore dello sparo risuonò sinistro nelle prime luci dell'alba!
Nel frattempo, erano accorsi anche i suoi uomini, e lo "sniper" venne subito facilmente messo in condizioni di non nuocere.
Il comandante dei G.I.P.N. gli puntò in faccia la torcia elettrica, e lo riconobbe subito; era Simon Leroy, detto "Le Renard", un presunto sicario ben noto alla polizia, che, però, era già stato assolto più volte per insufficienza di prove a carico.
- Questa volta non la scampi!- gli fece Rimbaud prendendolo per il bavero.
- Temo proprio di no!- convenne sorridendo Leroy -Mi avete proprio beccato col bottino nel sacco!-
- Quale bottino?-
- Guarda nella mia sacca, sbirro!- ghignò la "Le Renard".
Uno degli agenti l'aprì, e vide che era piena di quaglie...sebbene ridotte in pessime condizioni.
- So bene che non è la stagione della caccia!- sospirò ironicamente Leroy -Temo che stavolta una bella multa non me la toglierà nessuno!-
- A caccia di quaglie con un "fucile antimateriale?", gli ringhiò in faccia Rimbaud strattonandolo -Ma non farmi ridere! Vieni con me, e voi seguitemi tenendolo bene d'occhio.-
E, così dicendo cominciarono tutti a dirigersi verso l'edificio verso cui aveva sparato il cecchino; che era circa a duecento metri di distanza.

Giunsero alla finestra, che era a piano terra, proprio nel momento in cui Bernard stava parcheggiando la vettura; il vetro era di tipo "balistico", cioè, a prova di proiettile, ma la pallottola del Pindad lo aveva perforato come se fosse di burro.
- Incredibile!- esclamò l'ultimo acquisto della squadra, non ancora molto esperto -Ma con che cavolo di munizioni gli ha sparato?-
- Con una pallottola "decalibrata", a giudicare dal buco.- Gli spiegò il comandante esaminando da vicino il foro perfettamente circolare di circa un centimetro di diametro - Si tratta di un particolare tipo di proiettile, che contiene un'anima di materiale duro, generalmente in "carburo di tungsteno", circondato da un involucro di calibro pari alla canna che lo spara, di metallo più tenero e leggero, generalmente alluminio.-
- E perchè?- chiese la recluta.
- Il vantaggio di questo tipo di munizioni, è che l'anima più piccola e dura, liberatasi in volo dell'involucro, concentra tutta l'energia del colpo in un'area più ridotta del bersaglio, e, quindi, lo penetra meglio; e poi, dato che il colpo è più leggero, possiede una maggior velocità alla volata.-
- Mon Dieu!- esclamò l'agente.

In quel momento giunsero alla finestra anche Bernard e Durand, assieme a due agenti di polizia ordinaria e all'addetto della polizia scientifica Philippe Delaroche; il commissario, messosi in punta di piedi, sbirciò dentro, e subito vide il corpo di Pierre Lagrand in terra bocconi, davanti alla finestra sul lato opposto della sala riunioni.
Rimbaud, in punta di piedi anche lui, notò subito che il proiettile aveva forato anche il vetro dell'altra finestra, fuoriuscendo dalla stanza :
- Che potenza straordinaria!- esclamò!

- Sarebbe quella in terra la tua quaglia?- Rimbaud chiese sarcastico a Leroy, il quale, imperturbabile, rispose -Ragazzi, guardate che in quella stanza non c'era nessuno! Me ne sono accorto per caso con il cannochiale del mio fucile, mentre cercavo di colpire una quaglia. La luce era accesa, ma la stanza era vuota!-
- E quell'uomo in terra?-
Sebbene con le mani ammanettate dietro la schiena, Leroy si sollevò anche lui sulla punta dei piedi per dare un'occhiata, e poi disse: -Sì, lo vedo. Ma evidentemente, quando io ho guardato col cannocchiale, lui era già lì; per cui, considerata la mia posizione, essendo lui steso per terra, io non potevo certo vederlo!-
- Ma fammi il piacere!- lo tirò bruscamente indietro Rimbaud!
Mentre i due battibeccavano, Philippe Delaroche,  addetto della polizia scientifica, stava accuratamente fotografando l'interno della stanza.
- Ok!- fece il Commissario - Andiamo dentro, perchè quel poveraccio potrebbe essere ancora vivo!-
Ma Delaroche disse: - Avremo qualche problema ad entrare! Porta e finestre sono tutte chiuse dall'interno.-
- Forzeremo la serratura!-
- Purtroppo non basterà, perchè vedo che la porta è chiusa con un catenaccio manuale; quello, da fuori, non lo possiamo certo forzare.-
- Va bene, allora usermo l'"ariete"!- replicò il commissario, e mandò i due agenti a prenderlo in automobile.
- Tu, intanto...- fece a Delaroche -... chiama gli altri tecnici della scientifica, un'ambulanza, e il nostro medico legale!-

CAPITOLO 2
Entrati nell'edificio, e giunti davanti alla porta della sala riunioni, trovarono Michelle Lagrand ancora priva di sensi, stesa a terra fuori della porta; mentre i due agenti la sollevavano da terra per sdraiarla su un divano, la donna cominciò a riprendersi.
- Che succede?- balbettò.
- Stia tranquilla, signora, siamo della polizia.- la rassicurò uno degli agenti.
- La polizia!- esclamò allarmata Michelle Lagrand, e, così dicendo, svenne nuovamente...ma questa volta sul divano.

Nel frattempo, una volta sfondata la porta con l'"ariete", dopo essersi tolto le scarpe ed aver frettolosamente indossato i guanti di lattice, Bernard entrò da solo e corse verso l'uomo steso in terra; mettendogli due dita sul collo, si accorse subito che era morto, per cui uscì di nuovo immediatamente dalla stanza.
- E' un cadavere!- disse - Prima di entrare aspettiamo che arrivi il medico e la squadra dei tecnici con le tute anticontaminazione.-
- Va bene- fece Delaroche -Se mi consenti, io e i due agenti, nel frattempo, andremmo a vedere se è possibile recuperare il proiettile fuoriuscito dalla stanza. Considerato che, ormai, aveva perso buona parte della sua energia, può anche darsi che riusciamo a trovarlo.-
Il commissario approvò l'iniziativa, e, nel frattempo, telefonò al giudice delle indagini preliminari Joachim Du Bellay.

Quando, finalmente, furono tutti sul posto, gli addetti alle indagini entrarono insieme nell'ampio salone. Bernard, Delaroche Rimbaud e l'anatomopatologa Marie Mercier,  si inchinarono attorno al corpo, identificato dalla sorella -ormai rinvenuta definitivamente-  come quello di Pierre Lagrand, membro del consiglio comunale di Charleville-Mézières, e dirigente del locale Partito Socialista.
- Signori, quest'uomo si è suicidato sparandosi nella termpia con la Glock 19 che stringe ancora in mano- sentenziò il medico -Perchè la ferita che ha in testa è stata sicuramente provocata da un calibro 9 × 19 mm Parabellum, e non certo da un fucile! Si vede ad occhio nudo!-
Joachim Du Bellay, il giudice delle indagini preliminari che si era silenziosamente accostato restando in piedi, le chiese: "Ne è sicura?-
- Be', ovviamente per esserne certa al cento per cento, dovrò fare una autopsia alla "Morgue". Ma direi proprio di sì; come pure, sia dalla temperatura corporea che dal "rigor mortis", direi che quest'uomo è morto qualche ora fa, nel pieno della notte.-
- Ma come fa a dire che si è suicidato?-
- Be', il foro d'ingresso presenta margini molto  frastagliati, per effetto del violento ingresso ravvicinato dei gas nel tessuto sottocutaneo. E poi  è evidente il cosiddetto "alone di ustione", determinato dall'azione della fiammata e dei gas ad alta temperatura liberati dalla canna dell'arma a breve distanza-
- Però potrebbe essere stato qualcun altro a sparargli da distanza ravvicinata, "c'est ne pas"?- osservò il giudice.
- Questo sì!- ammise Marie Mercier.
- Comunque è strano che nel muro alla sua destra appaiano due fori di proiettile quasi affiancati, all'altezza della sua testa- fece notare uno dei tecnici che stava controllando il salone palmo a palmo -Come se Lagrand avesse mancato il primo colpo, e, quindi, abbia dovuto spararne un secondo!- .
Bernard estrasse cautamente il caricatore dalla  pistola, che il morto impugnava nella mano sinistra, e confermò: -E' vero, se il caricatore originariamente era pieno, adesso mancano due proiettili!-
Poi, giratosi verso Michelle Lagrand, che era seduta al lungo tavolo riunioni, le chiese: "Che lei sappia suo fratello era mancino?-
La donna sorrise mestamente, e poi rispose: "Mi vergogno a doverlo ammettere, ma, sinceramente, non saprei proprio dirglielo. Mi rendo conto che sembra assurdo, ma non ci ho mai fatto caso!-
- Be', anche io ho due fratelli, ma non ho mai prestato attenzione alla cosa!- le diede man forte l'ispettore Durand -Comunque non ci sarà difficile accertarlo!-
- Io, invece, direi che era sicuramente mancino- intervenne Rimbaud - Perchè la sua pistola ha lo sgancio del caricatore a destra, per poterlo usare più agevolmente col pollice della mano sinistra. Si può chiedere tale variante alla Glock, quando si acquista un'arma da loro!-
- Be', se è così, questo confermerebbe l'ipotesi del suicidio- commentò Du Bellay -Anche considerando che Lagrand si era chiuso in una stanza da solo!- e poi, rivolto all'esperto della scientifica, gli chiese -Oppure c'era qualche modo per ucciderlo, e poi uscire dalla stanza richiudendo le finestre e la porta da fuori?-
- Lo escludo nel modo più assoluto!- rispose prontamente Delaroche -Ed infatti le chiusure delle finestre e della porta erano manuali, e non c'è alcun modo per poterli manovrare da fuori.-
 
- Neanche usando un elettromagnete per far scorrere da fuori i catenacci?-
Delaroche si alzò in piedi, e andò a ticchettare con una penna sia quello della porta che quello di una finestra, e poi spiegò: -Sono tutti in "titanio", che è un metallo assolutamente non magnetico, per cui è indifferente a qualsiasi sollecitazione da parte di calamite o di elettrocalamilte.-
- Non era possibile neanche manovrarli con qualche filo, attraverso le fessure delle porte e delle finestre?- chiese, speranzoso, Du Bellay.
- Mi dispiace, signor giudice, ma sono tutte a chiusura ermetica, non ci passerebbe neanche un capello!-
- Va bene, le credo!- si arrese il giudice.
- E il condotto dell'aria condizionata?- si arrischiò a chiedere Durand?
- Hai visto troppi film, Richard!- lo rimbeccò Delaroche -In quello che c'è qui, che ho già controllato, non ci passerebbe neanche una marmotta dopo aver fatto una cura dimagrante. E ti assicuro che non ci sono altre possibilità di accesso se non attraverso porte e finestre...niente "passaggi segreti"!-
- E se la pistola fosse stata azionata con un "meccanismo" a tempo o telecomandato?- azzardò di nuovo il giudice?
- Be', direi che questo va molto oltre i "confini della realtà"- rispose sorridendo cortesemente il tecnico - Difatti, viste le modalità dello sparo, lo escluderei assolutamente sotto il profilo meccanico. Anche considerando che, quando siamo entrati, non c'era niente del genere. E neanche prima, perchè io ho fotografato tutto quello che c'era nella stanza, con l'ingrandimento di ogni dettaglio.-
- Resta da capire, allora, a che cosa ha sparato poco fa "Le Renard"- intervenne nuovamente Rimbaud - Non penso proprio che andasse a caccia di quaglie!-
- Be', probabilmente lui aveva davvero intenzione di uccidere Lagrand- osservò Durand -Ma è rimasto appostato invano per ore, perchè la vittima designata era già morta da tempo. Il colpo, forse, gli è partito per sbaglio nel momento in cui tu gli sei imprudentemernte saltato addosso quando aveva il dito sul grilletto-
Rimbaud scattò in piedi, e lo rimbeccò stizzito: -Secondo te, quando uno sposta il dito dal fusto e lo mette sul grilletto, che cosa sta per fare?-
- Be'...- balbettò Durand.
- Io non potevo vedere dentro la sala riunioni, da quella distanza...- sbottò il capo del G.I.P.N. -... per cui, supponendo che lui stesse per uccidere qualcuno lì dentro, ho pensato che l'unica cosa da fare fosse questa di saltargli addosso per impedire di sparare, o, quantomeno, per guastargli la mira-
- Non è che gliela hai guastata di molto, a dire il vero- eccepì ironico Durand - Ed infatti, vista la traiettoria del colpo, se Lagrand fosse stato ancora vivo ed in piedi, lo avrebbe sicuramente ucciso lui!-
- Era quello che temevamo noi, quando abbiamo udito il rumore dello sparo, sebbene fossimo in macchina, ed ancora abbastanza lontani- interloquì Bernard.
- Va bene, sigori!- intervenne il giudice per sedare il battibecco - A questo punto mi pare evidente che si sia trattato di un suicidio, perchè mi sembra improbabile che il povero Lagrand avesse attratto così tanti assassini tutti nella stessa notte. E, se così fosse, avrebbe avuto tutti i motivi per farla finita e suicidarsi! Direi, per ora, di aggiornarci. Lasciamo che i tecnici proseguano i loro accertamenti, e poi decideremo!-
E così, per il momento, ognuno se ne andò per i fatti suoi.

CAPITOLO 3
Dopo qualche giorno, Bernard era seduto alla scrivania del suo ufficio, e cercava di trarre qualche prima conclusione dalle indagini in corso; di fronte a lui sedevano Durand e la dottoressa Mercier.
Mentre ferveva tra di loro una accesa discussione, si sentì bussare alla porta.
- Avanti!- fece Bernard.
Il giudice Du Bellay, entrò, e, dopo aver salutato tutti, andò a sedersi sul divano.
Poi esordì: -Be', allora, la possiamo chiudere questa storia con una bella "declaratoria" di suicidio?-
- Hmm, a dire il vero, signor giudice ho ancora qualche dubbio al riguardo!- rispose Bernard.
- Parbleau, e perchè mai, di grazia?-
- Perchè, almeno secondo me, ci sono tre indizi che farebbero propendere per l'ipotesi di un omicidio-
- E quali sarebbero?-

- Il primo indizio consiste nella circostanza, di cui io mi ero accorto subito, che Lagrand non era affatto mancino, per cui sarebbe stato davvero strano se si fosse suicidato usando la mano sinistra. Difatti, dalle nostre prime indagini video, calligrafiche e testimoniali, sembra proprio che lui usasse quasi sempre la mano destra, e non la sinistra-
- Ma come diamine fa a dire che lei se n'era accorto subito? Non impugnava forse, come acutamente notò Rimbaud, una pistola per mancini, cioè con lo sgancio del caricatore a destra?-
- E' stato proprio quello ad insospettirmi, perchè poi abbiamo appurato che quella Glock non era la sua, ma gliela aveva prestata la sua guardia del corpo, Guillaume Eluard. Il quale, appunto, è mancino!-
- Ma al momento del sopralluogo questo lei non poteva saperlo, no?- osservò il giudice.
- Certo che no!- ammise sorridendo Bernard - Però mi sono accorto che il suo orologio non andava d'accordo con la pistola-
- Cosa vuol dire?- domandò perplesso Du Bellay.
- Vuol dire che il morto portava l'orologio sul polso sinistro, mentre invece, normalmente, i mancini lo indossano sul polso destro. La qual cosa non concordava con la "pistola per mancini"-
- Questa mi mancava proprio!- esclamò divertito il giudice -Ma ne è proprio sicuro?-
- Be', non è certo una legge! Però, almeno statisticamente parlando, la maggior parte delle persone porta l'orologio da polso sulla mano non dominante. Il che è abbastanza naturale, in quanto, se si sta lavorando, scrivendo o tenendo una tazza di caffè con la mano destra, è preferibile indossare l'orologio sul polso sinistro, no? I mancini invece, il contrario!-
- Soprattutto se si sta tenendo in mano una tazza di caffè bollente!- non potè astenersi dalla battuta Marie Mercier, e tutti, cortesemernte, accennarono ad una educata risatina.
- Questo è anche il motivo per cui marchi di orologi come Tudor hanno sviluppato "modelli per mancini", con la corona e le protezioni della corona sul lato sinistro della cassa dell'orologio invece che a destra, rendendo più confortevole per i mancini indossare gli orologi- aggiunse Bernard - Quindi ho notato subito l'incongruenza, perchè, se Lagrand era così raffinato da usare una pistola "modello per mancini", perchè, invece, indossava un normale orologio "modello per destrimani? E, per giunta, sul polso sinistro come un qualunque destrimano?-
Du Bellay si alzò dal divano, e, passeggiando avanti e indietro, commentò: - Sì, sì, capisco! Però questa non costituisce certo una prova che si sia trattato di un omicidio-
- Certo che no!- ammise Bernard -Però, mentre è estremamente improbabile che un destrimano si suicidi usando la mano sinistra, è invece molto più probabile che un killer professionista, vedendo che Lagrand aveva una pistola per mancini, gliela abbia messa nella mano sinistra per simulare il suo suicidio. Ed infatti, giudicando dalla pistola,  era più che legittimo pensare che la sua vittima fosse mancina, no?-
Durand, che fino ad allora era rimasto zitto, a questo punto ritenne opportuno venire in aiuto del suo capo, e aggiunse: - In genere, i killer professionisti si intendono molto di pistole, ma ben poco di orologi. Per cui l'abbaglio del presunto assassino, che non ha fatto caso a dove Lagrand aveva l'orologio, sarebbe del tutto giustificabile-
- Va bene- convenne il giudice - E il secondo indizio quale sarebbe?-

- Avevamo già notato, sin dal principio, come fosse strano che nel muro alla destra del corpo apparissero due fori di proiettile quasi affiancati, all'altezza di circa un metro e ottanta. Cioè, circa  l'altezza della vittima- riprese a spiegare la sua tesi Bernard -Come se Lagrand avesse mancato il primo colpo, e, quindi, avesse dovuto spararne un secondo!-
- Perchè, non è forse possibile?- chiese il giudice -In molti casi la vampa di gas che fuoriesce dalla canna sposta la testa del suicida prima che essa venga raggiunta dalla pallottola. Per cui il suicida deve sparare di nuovo, facendo attenzione, la seconda volta, a tenere la volata della canna più a contatto della tempia. Mi sono già accaduti dei casi simili-
- Ha ragione, signor giudice- convenne Bernard - Ma, a parte il fatto che questo avviene molto raramente, nel nostro specifico caso c'è un ulteriore elemento che non quadra-
- E cioè?-
- La balistica, ed anche il semplice buon senso, ci insegnano che il foro d'ingresso di un proiettile si presenta "circolare", se il proiettile è penetrato "perpendicolarmente" alla superficie del bersaglio, oppure "ovalare", se, invece, è penetrato "obliquamente". E, nel nostro caso, si sono verificate entrambe le cose!-
- Non capisco!- esclamò il giudice, sbuffando, e lasciandosi di nuovo cadere a peso morto sul divano.
- Voglio dire che uno dei due proiettili, sporco di sangue e di materia cerebrale della vittima, è penetrato "perpendicolarmente" nel muro, lasciando un foro perfettamente circolare; il che vuol dire che è stato sparato all'altezza della tempia, cioè circa a un metro e ottanta, e, dopo aver perforato la testa di Lagrand, ha penetrato il muro restrostante alla sua destra.
L'altro proiettile, invece, è penetrato "obliquamente" nel muro, lasciando un foro "ovalare" a fianco di quello "circolare"; ed infatti la perizia balistica ci conferma che il colpo è partito da terra, più o meno dal punto in cui la pistola è stata trovata nella mano del morto-
- E questo cosa vorrebbe dire?- chiese perplesso il giudice.
- Be', almeno stando alla mia teoria, questo vuol dire che il killer, dopo aver sottratto a Lagrand la sua pistola , accortosi che era "per mancini", gli ha sparato alla tempia sinistra. Poi, quando la sua vittima è caduta a terra morta, gli ha messo in mano la pistola nella mano sinistra, e, da lì, gli ha fatto fare fuoco più o meno nella stessa direzione-
- E perchè mai questa singolare manovra?-
- E' ovvio! Perchè sapeva che noi avremmo fatto il test dell STUB al morto, e, quindi, era necessario che la sua mano risultasse sporca di polvere da sparo. Altrimenti l'ipotesi del suicidio non avrebbe retto!-
- Mi sembra un po' troppo macchinoso- commentò il giudice -Non è forse possibile che, dopo essersi sparato in testa, Lagrand fosse ancora vivo, e, per farla definitivamente finita , abbia cercato di spararsi ancora quando era a terra... però sbagliando il secondo colpo? E poi è morto per la prima ferita che si era inferta!-
- Possibile ma estremamente improbabile!- intervenne la dottoressa Mercier - Ed infatti, dall'esame autoptico, sembra pressochè certo che Lagrand sia morto sul colpo-
- Mah!- borbottò il giudice non troppo convinto - E il terzo indizio quale sarebbe?-

- Il terzo indizio è che non ci sono le impronte digitali della vittima nè sul catenaccio della porta, nè sui blocchi delle finestre- rispose Bernard -Per cui, come diavolo ha fatto a chiudersi dentro?-
- E, se è per questo, non ci sono le impronte digitali di nessun altro!- aggiunse Durand.
- Bè, non mi sembra una cosa così inspiegabile- ribattè Du Bellay - Ed infatti, i blocchi delle finestre c'erano probabilmente già da prima, mentre Lagrand potrebbe aver spinto il pomello del catenaccio col taglio della mano, invece che usando indice e pollice-
- Questo, in effetti, è possibile!- convenne la dottoressa - Ed infatti, trattandosi di una sala riunioni d'uso comune, sarebbe effettivamente stata una buona norma igienica non toccare direttamente con le dita nè maniglie nè catenacci. Sono i polpastelli delle dita il principale veicolo di infezione!- 
- Mah!- scosse la testa  Bernard - Io non ho mai usato una accortezza del genere. E, comunque, non penso proprio che uno che ha deciso di uccidersi stia attento a queste cose-

- La porta era chiusa anche a chiave?- chiese infine il magistrato.
- Sì- rispose Durand - Ma non era nella serratura. L'abbiamo ritrovata in tasca a Lagrand-
- Quindi il presunto omicida, oltre a tirare il catenaccio da fuori, avrebbe anche dovuto chiudere a chiave la porta dal lato esterno. C'erano copie delle chiavi delle varie stanze?-
- No- rispose Durand - Ma ci voleva poco a fare una copia!-
- Secondo me, anche questa è una circostanza molto sospetta!- intervenne Bernard -Che senso ha chiudersi a chiave da solo in una stanza, e poi mettersi in tasca la chiave? La cosa più naturale è lasciare la chiave nella toppa, no?-
- In effetti non ha molto senso- convenne il giudice, alzandosi dal divano.
Poi allargò le braccia, e, con aria conclusiva, dichiarò: "Tuttavia, se non voi siete in grado di dirmi chi mai sarebbe stato il presunto assassino, e, soprattutto, di spiegarmi come avrebbe fatto a chiudere "da fuori" i vari "bloccaimposte" delle finestre o il "catenaccio" della porta, ho deciso di archiviare la pratica come suicidio!-
Tutti rimasero in silenzio, poi Bernard fu costretto ad ammettere che Du Bellay non aveva tutti i torti.
- In effetti...- ammise -...i tecnici della scientifica hanno concluso che era assolutamente "impossibile" chiudere "da fuori" i vari "bloccaimposte" delle finestre o il "catenaccio" della porta. Nè esistevano altri passaggi attraverso i quali poter uscire da quella sala riunioni, dopo aver commesso il presunto omicidio. Come diavolo è possibile fare una frittata, senza prima rompere un uovo?-
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#7
La questione è nota.
a)
Tre prigionieri, A, B e C, in tre celle separate aspettano tutti e tre la fucilazione per l'alba successiva.
b)
Il guardiano sa che uno dei tre avrà salva la vita, perchè è stato appena graziato, ma ha giurato al re di non rivelare a nessuno dei tre chi di loro ha ricevuto la grazia; e non può farlo capire a nessuno dei tre, nè in modo diretto, nè in modo indiretto.
E tutto questo i tre prigionieri lo sanno!
c)
Il prigioniero A, quindi, chiama il guardiano alla porta della sue cella e gli dice: "So che uno di noi tre avrà salva la vita, ma so anche che tu non puoi rivelarci chi è; quindi io non ti chiedo questo, ma voglio soltanto sapere chi, tra  B e C, è destinato 'sicuramente' a morire domani all'alba (ferma restando l''eventualità' che possa morire anche l'altro)".
d)
Il guardiano, impietosito, per cercare di ridurre la sua ansia, gli risponde: "Va bene. Tra  B e C, quello destinato 'sicuramente' a morire domani all'alba è B (ferma restando l''eventualità' che possa morire anche C)".
***
Quante sono le probabilità di sopravvivenza che A ha può ragionevolmente aspettarsi, dopo aver ricevuto tale informazione?
***
Tutti i matematici confermano unanimemente che, in base a tale risposta, le probabilità di sopravvivenza di A restano sempre esattamente pari ad 1/3.
Ed infatti:
- all'inizio, le probabilità dei tre A, B e C sono di 1/3 per uno;
- dopo la rivelazione del guardiano, quelle di C salgono ai 2/3, perchè, visto che tra lui e B a lasciarci la pelle sarà B (probabilità di sopravvivenza zero), C può sommare al suo 1/3 il 1/3 di B.
- quindi, se di 3/3 sappiamo che 2/3 adesso competono a C, vuol dire che A sempre con misero 1/3 si ritrova.
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***
Tale soluzione, se ci si accontenta della risposta del guardiano, e ci si ferma lì, è assolutamente "ineccepibile"; ed infatti, la matematica non è certo un'opinione.
***
MIA IPOTESI ALTERNATIVA DI SOLUZIONE
"Credo" di averla trovata calandomi nei panni di A.
***
Sebbene rinchiusi nelle nostre tre celle, noi prigionieri siamo comunque venuti a conoscenza del fatto che uno di noi tre ha ricevuto la grazia, ma che il guardiano non può rivelarci, nè direttamente nè indirettamente, chi esso sia.
Ed infatti:
- non conosciamo il nome del fortunato prigioniero;
- sappiamo pure che il guardiano non potrà assolutamente rivelarci, nè direttamente nè indirettamente, chi esso sia.
***
Matematicamente, io già so che tra B e C uno dei due dovrà necessariamente morire, per cui, in un primo momento, ritengo inutile fare domande al riguardo al guardiano; ed infatti, qualunque cosa lui mi risponda, le mie probabilità di sopravvivenza resteranno sempre pari ad 1/3.
***
Però, poi, alla fine mi decido a chiamarlo e gli dico: "So che uno di noi tre avrà salva la vita, ma so anche che tu non puoi rivelarci chi è; quindi io non ti chiedo questo, ma voglio soltanto sapere chi, tra  B e C, è destinato 'sicuramente' a morire domani all'alba (ferma restando la 'possibilità' che con lui muoia anche l'altro)".
***
Il guardiano, impietosito, per cercare di ridurre la mia ansia, mi risponde: "Va bene. Tra  B e C, quello destinato 'sicuramente' a morire domani all'alba è B (ferma restando la 'possibilità' che con lui muoia anche C)".
***
Pertanto, io, nel ruolo di A:
a)
Non vengo a sapere nulla di nuovo circa la mia personale probabilità di sopravvivere, che resta tale e quale la stessa che avevo prima di fare la domanda (1/3);
b)
Però vengo ad acquisire due nuovi elementi, di cui prima non ero a conoscenza, e, cioè che:
- tra B e C, B dovrà sicuramente morire, per cui la sua probabilità di sopravvivere si riduce in ogni caso a ZERO;
- C, invece, entra in possesso del 1/3 di probabilità di sopravvivere di B, per cui la sua probabilità di sopravvivere aumenta a 2/3.
***
E fin qui sono perfettamente d'accordo con la soluzione "standard", che trovere su tutti i siti INTERNET!
***
Dopodichè, però, mi metto a ragionare un po', e mi domando che cosa accadrebbe se io, adesso, chiedessi al guardiano: "Senti un po', visto che sei stato così gentile, mi potresti dire anche, chi, tra  me A, e B, è sicuramente destinato a morire domani all'alba".
Non so se il rebus mi consenta tale facoltà, ma, probabilmente, no; per cui accadrebbe che il guardiano mi manderebbe a quel paese!
***
Però, riflettendoci meglio, poi mi rendo conto che, in fondo, sarebbe del tutto superfluo fargli una domanda del genere...perchè io già so "con certezza" che cosa mi risponderebbe, se gli fosse consentito rispondermi.
E fare domande di cui già si conosce la risposta è inutile, perchè uno la risposta è in grado di darsela da solo.
***
Ed infatti:
a)
Se sia io A che B fossimo destinati a morire, il guardiano sarebbe costretto a rispondermi, come nella prima risposta, che "quello destinato sicuramente a morire domani all'alba è B", perchè, se mi rispondesse che "quello destinato a morire domani all'alba sei tu, A", indirettamente, mi rivelerebbe che il prigioniero graziato è C, cosa che gli è proibita (perchè se sia io A che B siamo condannati, è ovvio che C si salva).
Rispondendomi, invece, che "tra di voi quello destinato sicuramente a morire domani all'alba è B", non escluderebbe affatto l'ipotesi che anche io, però, potrei subire lo stesso destino; lasciando quindi "aperta" tale eventualità, e non rivelandomi, così, chi è il prigioniero graziato.
b)
Se, invece, il prigioniero graziato fossi io A, è ovvio che, a maggior ragione, il guardiano sarebbe costretto a rispondermi, come nella prima risposta, che "quello destinato sicuramente a morire domani all'alba è B"; perchè in tal modo non escluderebbe affatto che anche io "potrei" avere lo stesso destino.
Altrimenti mi dovrebbe rivelare direttamente che il prigioniero graziato sono io; cosa che gli è proibita.
***
Una volta pervenuto a tale conclusione, e, cioè, che ad una mia eventuale domanda il guardiano (per non rivelare chi è il prigioniero graziato) mi dovrebbe "necessariamente" rispondere che, tra me e B, "quello destinato sicuramente a morire domani all'alba è B", io non potrei in alcun modo sapere se sono salvo o meno; però, teoricamente, limitandomi al "sottoinsieme A-B" (separatamente da quello C-B), sono in grado di calcolare  matematicamente che la mia probabilità di sopravvivenza sale da 1/3 a 2/3, perchè ha assorbito la probabilità di sopravvivenza di B, che si è ridotta a zero anche nel mio caso.
***
Ed infatti:
- date le stesse identiche premesse, e, cioè, che se tra X e Y, deve sicuramente morire X, allora Y acquisisce i 2/3 di probabilità di sopravvivere;
- ne consegue logicamente che il calcolo non può variare se a X e Y, attribuiamo prima le lettere B e C, e poi le lettere A e B.
Questo mi sembra matematicamente evidente; quantomeno all'interno dei due "sottoinsiemi" A-B e B-C considerati in modo indipendente e separato!
***
Tuttavia non è certo possibile che sia io che C abbiamo i 2/3 di probabilità di sopravvivere, se i due "sottoinsiemi" A-B e B-C vengono considerati in unitario nell'"insieme A-B-C"!
Pertanto, in tal caso, parlando per comodità in termine di "sesti" e non di "terzi", se è vero che, all'"inizio del gioco"  le probabilità di sopravvivenza erano così equamente "spartite":
A 2/6
B 2/6
C 2/6
è vero pure che, poichè la prima risposta del guardiano contiene implicitamente anche quella che  necessariamente dovrebbe essere la sua risposta alla seconda domanda di A (espressa o meno che essa sia), e, quindi,  visto che sia tra B e C  sia tra A e B a morire è sempre B, le dette probabilità di sopravvivenza, variano nel modo che segue:
A 3/6
B 0
C 3/6.
***
Pertanto, in base al "principio dell'enunciato implicito" (e, cioè, che se Tizio afferma che "X" è vero, e se la verità di X" comporta che debba essere vero anche "Y"), secondo me A, in base alla risposta del guardiano, e al suo implicito corollario, è in grado di "dedurre" che le sue probabilità di sopravvivenza sono cresciute da 1/3 ad 1/2.
***
Cosa ne pensate?
***
:)
#8
Edipo... e di peggio! / La villa dei suicidi.
11 Agosto 2020, 11:51:18
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I nomi dei luoghi e delle persone sono di fantasia, per evitare il riferimento a fatti e ad eventi realmente accaduti.
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Villa Selfharming, da anni, è ormai nota come la "Villa dei suicidi", poichè non pochi dei suoi successivi proprietari si sono suicidati lì dentro; o meglio, "lì fuori", perchè la maggior parte si è gettata nel vuoto a circa 200 metri dal sottostante impetuoso fiume Overwhelming.
E nessuno ne ha più ritrovato il corpo, perchè la corrente "di foce" dell' Overwhelming è una delle più veloci e potenti correnti del mondo, e si spinge per parecchi chilometri al largo.
<a href="https://www.imagevenue.com/ME129YCZ" target="_blank"><img src="https://cdn-thumbs.imagevenue.com/83/5f/bf/ME129YCZ_t.jpg" alt="VILLA A STRAPIOMBO.jpg"/></a>

***
Lassù, il giorno 12 dicembre 2018, si era ritirato, da solo, il suo ultimo proprietario, Frank Carter, dicendo alla moglie Marie Blade, al fratello Mark, ed al suo amico e fidata guardia del corpo Fred Donovan, che voleva riflettere un po', con calma, sul da farsi.
Ed infatti la sua società aveva fatto  bancarotta, e lui era stato accusato di aver trafugato 150 milioni di dollari su un "presunto" fondo estero.

***
Il giorno 15 dicembre 2018, alle ore 10,10 A.M. la moglie Marie Blade telefonò sconvolta alla polizia dicendo che, pochi minuti prima, suo marito si era suicidato "in diretta" davanti ai suoi occhi, su SKYPE; non appena si era resa conto di quanto si accingeva a fare, la donna aveva avuto la prontezza di spirito di attivare subito la videoregistrazione della "conference call".
E, mentre il Tenente Trend, pur parlandole al telefono, nel frattempo  guardava il video che lei gli aveva trasmesso per e-mail, e mentre il Sergente inviava immediatamente un drone a sorvegliare la villa, Marie Blade raccontava di come il marito, prima di spararsi in testa, le avesse detto che, non volendo finire in galera, non era riuscito a trovare altra soluzione che quella; ed infatti, non potendo restituire i soldi (in quanto asseriva di non averli mai rubati), non avrebbe potuto fruire del patteggiamento.
Le aveva anche detto che aveva provato, come i precedenti proprietari, a gettarsi dalla finestra; ma, poichè aveva sempre avuto paura dell'altitudine, non era riuscito a trovarne il coraggio.
Per cui, sempre su Skype, le aveva detto che si sarebbe sparato con la sua pistola, e l'aveva implorata di accorrere subito dopo, per gettare il suo cadavere dalla finestra; poichè non voleva che nessun'altro lo trovasse sfigurato dal colpo di pistola.
Dopodichè, davanti al PC, si era puntato più volte la pistola alla testa, senza però mai riuscire a tirare il grilletto.
Infine aveva sospirato: "Sono un vigliacco!", ed aveva  posato la pistola sul tavolo, alla sua destra, fuori visuale.
Aveva singhiozzato per un po',  poi la pistola gli era riapparsa di colpo in mano, e, senza dire una parola, si era sparato!
Ma lei non se l'era sentita di esaudire il suo ultimo desiderio, e, quindi, invece di recarsi personalmente sul posto, aveva avvisato telefonicamente la polizia.

***
Il Tenente Dick Trend, dopo essersi compiaciuto per la sua saggia scelta,  ed aver terminato di guardare il video, (che corrispondeva esattamente a quanto riassuntogli da Marie Blade al telefono), assieme al Sergente Jack Bliss e a due agenti, e seguito da un'ambulanza (per ogni evenienza) si recò subito sul luogo del "suicidio in diretta".

***
Giunti in auto alla stretta stradina sterrata, scavata sul bordo della scarpata, che conduceva alla isolata villetta in cima allo sperone roccioso, si accorsero che, pur essendo fangosa per le piogge del 13 e del 14, non recava tracce di pneumatici; il che voleva dire che, il giorno 15 dicembre 2018, nessuno era venuto a trovare Frank Carter in auto.
E, a quanto sembrava, neanche a piedi, perchè su quella, che era l'unica via di accesso, non si vedevano impronte di sorta.
<a href="https://www.imagevenue.com/ME129YSB" target="_blank"><img src="https://cdn-thumbs.imagevenue.com/c1/6f/8b/ME129YSB_t.jpg" alt="STRADINA.jpg"/></a>

***
Infine, giunti che furono alla villa, ne trovarono tutte le entrate chiuse ed "allarmate"; ed infatti, non appena toccarono la maniglia della porta d'ingresso, subito presero ad ululare delle sgradevoli sirene (del tutto invano, considerato il luogo solitario); e fu anche immediatamente inviato un allarme radio e via cavo al più vicino posto di polizia, che Trend provvide subito a tranquillizzare per telefono.

***
Risolto il piccolo problema, visto che la villa era ad un solo piano, e che, dal video, si vedeva chiaramente che la finestra alle spalle di Carter era aperta, i due agenti si arrampicarono sul tetto; dopo di che, uno dei due, calandosi per mezzo di una fune, si introdusse dalla finestra nella stanza di Frank Carter, la cui porta era chiusa a chiave dall'interno.
Il che, inaspettatamente, provocò un ulteriore allarme al posto di polizia, perchè, intorno ad ogni finestra, era stato installato, sul muro esterno, un  antifurto perimetrale, dotato di sensori di movimento.

***
Comunque, una volta aperte le porte e disinnescati tutti gli allarmi, come da regolamento, Trend dette ordine a tre agenti di restare fuori a controllare che nessuno cercasse di sgaiattolarsela di soppiatto dalla casa; e, agli altri, di perquisirla minuziosamente da cima a fondo, al fine di verificare che non ci fosse nessuno nascosto dentro.
Secondo il Sergente Bliss, erano precauzioni inutili, in un caso di evidente  suicidio, come quello; ma il regolamento è il regolamento.
Nel contempo, entrarono anche il medico e due infermieri; i quali si accorsero che Frank Carter era ancora vivo, sebbene in pessime condizioni e privo di conoscenza.
Per cui, mentre il sergente e i due agenti eseguivano ulteriosri sopralluoghi di "routine", il Tenente Dick Trend salì anche lui sull'ambulanza, sperando di poter avere qualche informazione dal ferito, se fosse rinvenuto durante il percorso verso l'ospedale.

***
Ed infatti, verso le ore 12,30 A.M., Frank Carter riprese conoscenza, per cui, accortosene, Trend gli domandò: "Sono il Tenente Dick Trend, della Polizia...come si sente?"
E quello, con voce roca: "Mi sento come uno che sta per morire, Tenente...ma..." aggiunse digrignando i denti "...la supplico...si assicuri che il mio assassino finisca sulla sedia elettrica!"
Alquanto perplesso, Dick Trend gli chiese: "Vuol forse dire che è stato costretto o, in qualche modo, forzato a suicidarsi?"
Quello scosse la testa: "Ma no...neanche per idea!".
Sconcertato, il Tenente lo pressò: "E allora cosa diamine è successo? Sua moglie sostiene di averla vista spararsi alla testa mentre eravate in contatto su SKYPE, dopo averle più volte anticipato che intendeva togliersi la vita; ed anche io ho appena visto il video registrato del suo tentativo di suicidio!"
Carter, tossendo, scosse ancora la testa fasciata: "Tenente...io sono stato assassinato, le giuro che è la verità!" rispose con voce sempre più flebile e strascicata, fissandolo negli occhi.
"Da chi?" chiese secco Trend.
Frank Carter, ormai senza più voce, distolse gli occhi dal Tenente e, reclinando la testa, rivolse lo sguardo verso il suo stesso corpo....quindi esalò il suo ultimo respiro, senza altro poter aggiungere!

***
Sconcertato da tali dichiarazioni, la prima cosa che Trend fece, non appena tornato in commissariato, fu di far controllare il videoclip  dalla polizia scientifica; ed infatti, se "veramente" Carter era stato assassinato, il video doveva essere stato per forza "manipolato" in qualche modo.
Però, secondo le accurate perizie della polizia scientifica, venne escluso nel modo più assoluto che il video fosse stato contraffatto; e questo, secondo Bliss, era, comunque, già un bel passo avanti.
Secondo Bliss, ed anche altri, infatti, questo dimostrava senza alcun dubbio che Carter, prima di morire, per qualche misterioso motivo, aveva mentito.
Ma Trend non ne era affatto convinto.

***
Nei giorni seguenti, il Tenente Dick Trend,   assieme al Sergente Jack Bliss , a Joe Finker, lo psichiatra della Polizia, e a Paul Wily, un consulente criminologo, non si stancavano di rivedere in continuazione e di riesaminare con la massima accuratezza, il video registrato della conversazione che il defunto e la moglie avevano avuto su Skype; per coglierne tutti i dettagli, e rifletterci bene sopra, discutendone tra di loro.
Ed infatti, se Carter fosse morto sul colpo, senza fare in tempo a rilasciare alcuna dichiarazione, il caso sarebbe stato archiviato subito come suicidio; ma, visto che, prima di morire, lui aveva affermato di essere stato ucciso, ulteriori indagini erano d'obbligo.
Nel frattempo la polizia scientifica procedeva ad ulteriori accertamenti circostanziali.

***
Nel primo "debriefing" del 20 dicembre, il Tenente Trend esordì nel seguente modo.
"Voi non eravate presenti, quando Carter, in punto di morte, mi ha supplicato di catturare il suo assassino; vi assicuro che era sincero, per cui non penso proprio che si sia suicidato.
D'altronde, per quale ragione mai avrebbe dovuto mentirmi?"
"Forse lo ha fatto per consentire alla moglie di riscuotere la sua assicurazione sulla vita." interloquì Wily "Ed infatti, in caso di suicidio, le assicurazioni non pagano gli eredi!"
"Vero!
Però Carter non aveva nessuna assicurazione sulla vita, e, quindi, non aveva alcuna ragione di mentirmi per tale motivo.
Ma lasciatemi proseguire."

***
"Carter si era puntato più volte la pistola alla tempia, senza però mai sparare, e, infine, aveva posato la pistola sul tavolo, alla sua destra, fuori della visuale della webcam.
Giusto?"
"Sì" assentirono gli altri.
Trend rimandò la videregistrazione, fermandosi su un singolo fotogramma.
"Vedete" disse "Il punto "topico" del filmato si ha nel momento dello sparo, perchè la pistola riappare all'improvviso a destra nel campo del monitor al momento dello sparo, e poi subito dopo scompare a causa del rinculo, mentre lui cade velocemente a terra, a sinistra!.
<a href="https://www.imagevenue.com/ME129YD0" target="_blank"><img src="https://cdn-thumbs.imagevenue.com/63/50/eb/ME129YD0_t.jpg" alt="SUICIDA IN VIDEO PICCOLO.jpg"/></a>

***
"Ora, anche se la mano che impugnava il revolver indossava l'anello del morto, e l'estensione del braccio destro era compatibile con l'impugnatura, tuttavia, poichè il gomito era fuori campo, e la velocità dell'apparizione non consente una sicura identificazione anatomica, la polizia scientifica non se l'è sentita di assicurarmi al 100% che la mano fosse davvero quella della vittima."
Poi, con una penna, indicò ai presenti due punti dello schermo.
"Inoltre ci due dettagli un po' sospetti.
Primo, la pistola era un po' troppo lontana dalla tempia, come se chi l'impugnava volesse tenersi il più discosto possibile dall'obiettivo, per non farsi vedere; ed invece, se qualcuno intende suicidarsi, tiene la canna premuta sulla tempia, per evitare il rischio che il colpo vada a vuoto.
Tanto più che Carter era stato un Ranger, era tutt'ora un buon tiratore, e di armi se ne intendeva abbastanza.
In secondo luogo, molto stranamente, Carter indossava degli auricolari; per quale motivo uno che vuole suicidarsi indosserebbe mai degli auricolari per ascoltare la musica?"

***
"In effetti è un po' strano", convenne il Sergente Bliss "Però, Tenente, pare proprio che Carter fosse da solo in quella stanza.
Come diamine sarebbero giunti gli assassini sul tetto, per poi entrare e riuscire dalla finestra?
In elicottero?
Abbiamo chiesto all'Aeronautica, e ci hanno assicurato che, con le raffiche di vento che soffia in quella zona, la cosa è praticamente impossibile!
Senza considerare che, anche se fosse stato possibile, la vicina stazione di polizia sarebbe stata subito allertata dai paranoici allarmi perimetrali di cui era dotatata la villa...persino attorno alle finestre aperte!
Inoltre, sulla strada, non ci sono tracce di accesso...che sarebbe stato altrettanto impossibile cancellare tutte!
Senza considerare, infine, che il drone che ho subito inviato in zona, prima di sfracellarsi a causa del vento contro la parete rocciosa, per ben venti minuti, ha monitorato sia la villa che la strada, senza rilevare alcun movimento sospetto!"

***
"Me ne rendo conto!" ammise il Tenente Trend allargando le braccia "Però è anche vero che, vista la truffa da lui 'presuntivamente' perpetrata, erano in molti a volerlo morto; e, in qualche modo, potrebbe essere giunti fin lassù, per poi andarsene, in qualche modo, prima che noi arrivassimo!"
"Non vedo proprio in qual modo!" scosse decisamente la testa, sbuffando, Bliss "In effetti, qualcuno potrebbe essere giunto fin lassù insieme a lui, ma, ovviamente, si sarebbe dovuto trattare di qualcuno di cui si fidava; come, ad esempio, la moglie, il fratello, ovvero la sua guardia del corpo.
Ma tutti e tre hanno alibi di ferro, per l'ora del delitto."

***
"Be', replicò Trend, qualcuno potrebbe averlo costretto con la forza a portarlo lassù con sè; per poi andarsene, in qualche modo, prima che noi arrivassimo."
"Già!", ribattè Bliss "Ma l'unico modo sarebbe stato fuggire dalla finestra aperta; il che avrebbe fatto scattare l'allarme al vicino posto di polizia.
Senza considerare che, con le condizioni metereologiche del 15 dicembre scorso, far uso di un paracadute, di un deltaplano, ovvero di una semplice fune, da un altezza di 200 metri, sarebbe stato pressochè impossibile!"
"In effetti, hai ragione!" ammise Trend "Quello sì che sarebbe stato indubbiamente un vero suicidio...anche per un acrobata!"

***
"Be'", intervenne il criminologo Wily "Io una teoria che spiegherebbe tutto ce l'avrei!"
"Sentiamo!" fecero gli altri in coro.
"Secondo me, per capire quello che è successo, occorre per prima cosa capire il movente.
Per cui, partendo dal presupposto che Carter avesse davvero nascosto 150 milioni di dollari su un conto estero, doveva pure escogitare un qualche modo per sparire dalla circolazione in modo convincente e definitivo; ed andare poi chissà dove a goderseli, per il resto della vita, assieme alla moglie.
La villa Selfharming  era l'ideale a tale scopo, perchè anche alcuni precedenti proprietari erano scomparsi per sempre nei flutti, non lasciando di sè alcuna traccia."

***
"Va bene"  l'interruppe Trend "Ma allora perchè mai la messa in scena della pistola?
Non sarebbe bastato limitarsi a fingere di saltare fuori dalla finestra?"
"Forse per voi poliziotti sì, ma c'è gente molto poco raccomandabile, sulla traccia di quei soldi, che non se ne sarebbe di sicuro accontentata; per convincerli, sarebbe dovuto saltare davvero fuori della finestra, sotto l'occhio della telecamera.
Il che era ovviamente impossibile."

***
"Comincio a capire dove vuole andare a parare" sorrise Trend.
"Bene" ricambiò il sorriso Wily, proseguendo nella sua esposizione.
"Pertanto, essendo un esperto tiratore, evidentemente voleva soltanto "fingere" di spararsi; il che spiega il motivo per il quale la pistola non era a contatto diretto della tempia!
Una volta inscenato il finto suicidio, la moglie avrebbe raccontato di aver eseguito il suo ultimo desiderio, gettandone il cadavere dalla finestra; e, poi, dopo qualche mese di carcere per occultamento di cadavere, sarebbe volata anche lei in aereo dove il marito già si trovava sotto falso nome, e con falso passaporto.
Però, purtroppo, il loro piano è fallito, perchè la pallottola, invece di limitarsi a sfiorarlo, lo ha ferito in modo letale; sebbene non con la morte immediata."
Tutti i presenti non poterono fare a meno di applaudire l'intelligente ricostruzione del criminologo...compreso Trend.

***
"Ammetto che la sua è una teoria molto intrigante, che, in effetti, spiega molte circostanze" ammise il Tenente "Ma, purtroppo, non tutte."
"E cioè?"
"Ad esempio, a me ha detto di essere stato assassinato."
"Be', forse voleva dire che, sebbene fosse stato lui a sbagliare il colpo, in fondo, la colpa era dei suoi persecutori; i quali lo avevano spinto a tali estremi, ed a ricorrere ad un espediente così rischioso!"
"Se fosse così" replicò Trend, non mi avrebbe implorato di assicurarmi che il suo assassino finisse sulla sedia elettrica, no?"
"Hmm, questo è vero!" ammise Wily.

***
"Inoltre c'è un altro fatto che non collima con la sua teoria."
"E cioè?"
"Se la moglie era d'accordo con il suo piano, quando lo ha visto cadere a terra dopo lo sparo, supponendo che stesse fingendo, non avrebbe certo telefonato a noi...ma sarebbe andata di persona, per poi fuggire all'estero assieme a lui."
"Forse si è accorta che il marito, per errore, si era sparato sul serio!
Per cui, a quel punto, tanto valeva chiamare la polizia, per evitare grane."
Trend rimandò ancora il video.
"Guardate...dal video non si è assolutamente in grado di capire se si era sparato sul serio, oppure stesse fingendo!".
"Allora può darsi che gli abbia telefonato, e lui non ha risposto, per cui ha capito che qualcosa era andato storto, e che, per errore, si era suicidato sul serio!
Per cui, a quel punto, tanto valeva chiamare la polizia, per evitare grane"
"Abbiamo controllato, non ha affatto tentato di telefonargli; dopo qualche minuto, ha telefonato soltanto a noi!
D'altronde, nè il telefono fisso nè lo smartphone del morto hanno fatto o ricevuto telefonate, per tutta la giornata del 15 novembre."

***
"Infine" concluse il Tenente "Se doveva essere tutta una montatura, non capisco proprio perchè mai Carter sarebbe stato così sciocco da usare munizioni vere; sarebbe stato molto più semplice e sicuro caricare il suo revolver con munizioni a salve, così non avrebbe corso rischi di sorta!
Anche perchè, se avesse usato munizioni vere, il proiettile si sarebbe conficcato nel muro alla sua sinistra, per cui, anche se lui lo avesse recuperato per poi buttarlo dalla finestra, il buco sarebbe rimasto; e, sia noi, sia i malintenzionati che gli erano alle costole sulle piste del suo malloppo, avrebbero subito capito che era tutta una messa in scena!

***
"E se Carter avesse voluto fare proprio così, ma poi si fosse sbagliato nel caricare la pistola, inserendo nel tamburo una cartuccia vera, invece di una a salve?" chiese lo psichiatra Finker.
Trend e Bliss si fecero una risata!
"Vede, dottore..." gli spiegò Trend "Neanche un bambino di dieci anni potrebbe confondere l'una con l'altra, perchè nella prima la pallottola blindata o ramata sporge minacciosa dal bossolo, mentre nella seconda no; inoltra la testa di una cartuccia a salve è piatta e, in genere, colorata di verde!"
"Inoltre", aggiunse Bliss "Lui, lì, aveva a disposizione solo una confezione di cartucce vere, da cui mancava un solo proiettile, ma non una di cartucce a salve."

***
"E le impronte digitali?" chiese sempre lo psichiatra.
Uno dei due agenti della polizia scientifica, spiegò:
"Le impronte sul revolver, un calibro 38 di proprietà del defunto, sono esclusivamente quelle sue; così come sono sue quelle sul bossolo calibro 38 che abbiamo trovato nel tamburo.
Non ce ne sono altre neanche nel resto della stanza!
Nè sussiste alcun dubbio che il colpo mortale sia stato sparato dalla sua rivoltella, perchè nel video si vede benissimo che è partito dalla sua canna; senza necessità alcuna di effettuare una perizia balistica sulle "rigature" del proiettile, che, quindi, non abbiamo neanche estratto."

***
L'altro agente della polizia scientifica, aggiunse:
"E' stato sicuramente lui a sparare, signori, non ci sono dubbi; lo conferma anche la polvere da sparo depositata sulla sua mano destra, come risulta dallo STUB" (una evoluzione del vecchio test del "guanto di paraffina").

***
Finker allargò le braccia: "Allora, ormai, non mi sembra che ci siano più dubbi circa l'ipotesi del suicidio!"
"Già, a parte quanto Carter mi ha dichiarato prima di morire!", osservò sempre dubbioso Trend.

***
"Sicuramente le ha mentito!" asserì categoricamente Finker, cominciando a tamburellare le dita sulla tastiera. "Guardate i sui occhi!"
"Cosa c'entrano i suoi occhi?"
Premendo alcuni tasti, Finker fece notare a tutti gli ingrandimenti degli occhi della vittima; da cui si notava chiaramente che, ogni volta che lui faceva l'atto di spararsi, per poi rinunciare, la sua pupilla si dilatava per la paura.
<a href="https://www.imagevenue.com/ME129Z40" target="_blank"><img src="https://cdn-thumbs.imagevenue.com/2a/e1/12/ME129Z40_t.jpg" alt="PUPILLA.jpg"/></a>

***
"Come si suol dire, gli occhi non mentono!
Ogni volta che Carter dirigeva la pistola verso la sua testa, e metteva il dito sul grilletto, le sue pupille automaticamente si dilatavano; ed infatti era il suo sistema limbico che entrava in funzione, e, in particolare, l'Amigdala!"
"L'Amichè?" sbottò Bliss.
"La PAURA", spiegò Finker "Cioè il nostro cosiddetto "cervello rettile", la parte più arcaica del nostro encefalo."
"Ho capito, sebbene io, per la paura, gli occhi li chiudo, per cui la pupilla non mi si vede proprio!" commentò Bliss.
"La tendenza a chiudere gli occhi per la paura, si manifesta soprattutto nel caso di un evento pericoloso esterno non controllabile; come quando qualcuno viene messo al muro, legato, per fucilarlo." spiegò lo psichiatra "Ma nel caso in cui il pericolo derivi dall'agente, come nel caso del tentativo di suicidio, gli occhi restano aperti per controllare l'azione, sebbene la paura faccia inevitabilmente dilatare le pupille."
"Mah!" esclamò Bliss non troppo convinto.
"Comunque siano andate le cose..." proseguì imperterrito Finker "...vi garantisco che, ogni qual volta lui cercava di premere il grilletto, la sua paura era autentica...e non stava minimamente fingendola!
Tra l'altro, nonostante sia inverno, si vede nettamente che ha la fronte imperlata di sudore.
Voi vi intendete sicuramente più di me, di balistica e di munizioni; ma io ne so molto più di voi, su come funziona il cervello!"
"Touchè!" Ammise Trend!

***
"Queste ulteriori considerazioni, mi danno modo di raffinare ulteriormente la mia teoria" intervenne Wily.
"Non sono in grado di dire come ci fosse arrivato, ma potrebbe darsi che, lì con lui, ci fosse un suo complice; magari arrivato assieme  lui.
Forse il fratello Mark o la sua guardia del corpo Fred Donovan; e, poichè lui non si decideva a sparare, uno dei due ha sparato al posto suo, ma, purtroppo, invece di simulare soltanto il suicidio, lo ha ucciso sul serio."
"Hmm!" borbottò Trend "E poi come avrebbe fatto ad andarsene, lasciando tutte le porte chiuse dall'interno?
Volando fuori dalla finestra?
Abbiamo appena visto che non era una via d'uscita molto praticabile, date le condizioni del tempo."

***
Ma Wily proseguì imperterrito, senza neanche tenere conto dell'obiezione: "Oppure, chi era arrivato lì con lui, lo ha ucciso apposta, magari perchè aveva una tresca con la moglie, e voleva andarsene con lei a godere il milioni nascosti da Carter all'estero!"
"Ci avevo pensato anch'io" ammise Trend "Anche perchè, pur essendoci molte persone che  volevano morto Carter, non capisco proprio per quale motivo avrebbero dovuto contribuire a mettere in piedi una simile sceneggiata!
Ed invece, nel caso della moglie, del fratello o di Donovan, la cosa potrebbe avere un senso."
"Vede che potrei avere ragione!" allargò le braccia Wily.

***
"Però, purtroppo, benchè affascinante, la sua teoria non è possibile!" proseguì sconsolato Trend.
"Ed infatti, a parte l'inaccessibilità del luogo, sia Mark Carter  che Fred Donovan, per l'ora del delitto, hanno entrambi un alibi a prova di bomba; erano entrambi presenti in tribunale per una causa civile!"
"Sigh!" sospirò Wily.
"E, ovviamente, la moglie è fuori causa, perchè ci ha chiamato,  con un telefono fisso da casa sua, che è alquanto lontana dalla villa!
Senza considerare che abbiamo verificato l'orario della connessione SKYPE tra lei e suo marito; per cui non poteva essere contemporaneamente in due luoghi diversi!"

***
"Penso che allora, alla fine, dovremo necessariamente archiviarlo come suicidio!" concluse sconsolatamente il Sergente Bliss.
"E' tutto molto strano" tornò in campo Wily "Nel video dice chiaramente che intende suicidarsi, e poi, fino a prova contraria, lo fa sul serio; ed allora che senso ha, dopo, negarlo?
Non ha alcun senso!"
"Forse il colpo in testa  gli avrà fatto perdere la bussola!" azzardò Bliss "O, forse, si vergognava del suo gesto, per cui ha cercato di negare l'evidenza!"
"Tutto è possibile" ammise il Tenente "Però io sono convinto che fosse perfettamente in sè, anche se moribondo, e sono convinto che non stesse affatto mentendo; il mio intuito professionale, in questo, non mi ha mai ingannato!"

***
"C'è sempre una prima volta", commentò sogghignando uno dei due periti.
"E' vero" concesse Trend "Ma, per scoprire se i miei sospetti siano fondati o meno, forse qualche modo per scoprirlo c'è!"
Ed impartì l'ordine di eseguire una ulteriore serie di indagini:
- una rapida e banalissima, che prima non era stata eseguita ritenendola superflua;
- altre un po' più complesse, ma non poi più di tanto.
Quali?

*****************************
A questo punto si può cercare di indovinare il resto del mio breve racconto, che, ovviamente, io ho già scritto.
******************************
#9
In attesa che risolviate "Messaggio nascosto su WHATSAPP", riguardo al quale vi ho già fornito vari "aiutini", vi sottopongo quest'altro dilemma; che, badate, è di natura completamente diversa.
In realtà, è molto più facile da risolvere dell'altro.

***
Su una delle 4 pareti della cella A, tutte in acciaio spesso 5 centimetri (così come pure il soffitto ed il pavimento), ed ermeticamente chiusa da tutti i lati, per espellere oggetti fuori di essa ci sono soltanto 5 fori circolari affiancati in linea retta ed a 6 centimetri di distanza l'uno dall'altro:
- ciascuno dei quali misura un centimetro di diametro;
- ciascuno dei quali misura 5 centimetri di profondità;
- solo attraverso i quali si possono far passare oggetti nella vicina cella B, anch'essa in acciaio ed ermeticamente chiusa anch'essa da tutti i lati (salvo, ovviamente, i 5 fori).
Le due celle hanno esclusivamente tale possibilità di comunicazione tra di loro, e nessuna con l'esterno.

***
Nella cella A c'è un prigioniero, che può parlare con i suoi carcerieri attraverso le pareti; la cella B, invece, è vuota.
Il prigioniero nella cella A, non ha a disposizione altro che un non specificato numero pari di sfere d'acciaio di 10 cm. di diametro, ed un non specificato numero dispari di aghi di 2 mm. di diametro lunghi 10 centimetri, che sono le uniche cose che si trovano con lui nella cella A.
Come è possibile che, ordinatogli di trasferire il prima possibile tutti gli oggetti presenti dalla sua cella nella cella B, in meno di 3 minuti, lui si trovi da solo nella cella A COMPLETAMENTE VUOTA, senza nessuna sfera d'acciaio e senza nessuno ago?


#10
Qual'è il messaggio nascosto che avevo  inviato su WHATSAPP ad un mio amico, e che lui ha subito capito?

:)
#11
Edipo... e di peggio! / Il mistero del pedinato
16 Agosto 2019, 12:51:59
So bene che questo è un sito dedicato agli "analisti" dei nostri Servizi segreti, e non agli "agenti operativi"; ma, secondo me, l'"enigma" può risultare interessante per entrambi.
Come certamente saprete, gli "smartphone" di ultima generazione, di cui i nostri Servizi possono oggi  disporre, sono dotati di:

1)
Un "tracciatore di segnale", per mezzo del quale, avendo a disposizione il numero  di telefono di un altro "smartphone", questo appare evidenziato  su quello nostro (dentro una mappa-navigabile) con uno scarto di pochi centimetri dalla posizione nella quale si trova l'apparecchio tracciato; fino a pochi anni fa, invece, questo era possibile solo da postazioni fisse, ed il cellulare veniva tracciato sulla mappa con uno scarto di qualche metro.

2)
Un "identificatore biometrico vocale automatico", per mezzo del quale, telefonando allo "smartphone" tracciato, il nostro automaticamente rileva se la voce corrisponde esattamente a quella del proprietario dell'apparecchio; ed infatti, un tempo, si usava il trucchetto di prestare il proprio cellulare a terzi, al fine di creare false "piste civetta".
Fino a pochi anni fa il nostro "identificatore biometrico" dell'epoca non era in grado di scoprire l'eventuale uso di "simulatori di voce", tali da imitare quasi alla perfezione la voce di un'altra persona; ora se ne trovano di ottimi anche su INTERNET, ma "assolutamente nessuno" in grado di ingannare il nostro "identificatore biometrico vocale automatico".

3)
Un "rilevatore di voce", anche a cellulare non in linea.


***

Qualche giorno fa, durante una "esercitazione sul campo", io dovevo "fungere" da pedinato, ed altri due agenti da pedinatori; i quali, rintracciato subito il segnale del mio cellulare,  si misero in breve "alle calcagna" della mia vettura.
Però, ovviamente:
- la mia vettura poteva essere guidata da un mio amico;
- il mio cellulare poteva essere in tasca a lui.
Per cui, i due pedinatori, prima rilevarono i suoni a telefono spento, e identificarono la mia voce canticchiare; poi, per sicurezza, mi telefonarono, ed io risposi:
"Ehi, ragazzi...se vi avvicinate ancora un po' mi staccate la targa!". E, in effetti, erano proprio attaccati alla mia auto.
Al che, quello che mi aveva chiamato, dopo aver verificato che l'"identificatore biometrico vocale automatico" aveva identificato la mia voce nel cellulare, fece:
"Ok, ti abbiamo 'tanato'. Adesso accosta e poi ci andiamo a prendere un caffè."
"Va bene!"
feci io.
Le due vetture parcheggiarono una dietro l'altra, e i due pedinatori scesero affacciandosi al finestrino della mia auto: ma al volante non c'ero io, bensì il mio "partner".
Fattolo scendere, essendo sicuri che io fossi nascosto da qualche parte a bordo, scannerizzarono la mia auto con un "rilevatore di calore"; ma, a parte il motore (il cui segnale è comunque diverso), nell'auto non c'era "niente di caldo" che rivelasse la presenza di un secondo passeggero.
A quel punto, a dire il vero, il più anziano dei due intuì il trucco, ma era troppo tardi; io ero già alle loro spalle.
A questo punto sta a voi:
- indovinare l'espediente che avevo utilizzato per ingannare gli inseguitori (il che non è poi così difficile);
- trovare una soluzione per evitare che, in futuro, i nostri agenti possano essere ingannati da tale trucco.

***

E' una incombenza che hanno dato a me, visto che sono io che ho creato il problema; ma, se qualcuno mi aiuta, mi fa un favore! ;D
Grazie! ;)
***

NOTA
Precisazione al "Mistero del Pedinato".

Mi scuso per non aver precisato che il  "rilevatore di voce", anche a cellulare non in linea, è in grado di accendere "da remoto" un apparecchio spento, e poi, quindi, volendo, anche di chiamarlo.
Ma, ai fini dell'"enigma", la cosa non ha particolare rilevanza, in quanto se il telefono fosse stato acceso, le cose si sarebbero svolte nello stesso modo; quindi mettiamola così, per rendere la cosa meno complicata.
#12
Eccovi  l'indovinello dei due naufraghi, che ho concepito ad uso dei miei nipotini; per cui non vi offendete se è troppo facile!
--------------------------------------------------
"Domenica una nave affonda in una zona isolata del Mar dei Caraibi, e da essa si salvano solo due naufraghi, ciacuno dei quali su una diversa scialuppa; però, per loro fortuna, la zona marina, pur essendo isolata, è costellata di piccole isolette.
Lunedì il primo dei due, che è più fortunato, remando verso EST, approda su una di queste; ma, essendo deserta, non incontra nessun isolano, per cui si reimbarca alla ventura.
Martedì il secondo dei due, remando verso OVEST, approda anche lui su un'isoletta; ma, essendo anche questa deserta, non incontra nessun isolano, per cui si reimbarca alla ventura.
Mercoledì il primo dei due, remando verso NORD, approda su un'altra isoletta; ma, essendo anche questa deserta, non incontra nessun isolano, per cui si reimbarca alla ventura.
Giovedì il secondo dei due, remando verso SUD, approda su un'altra isoletta; ma, essendo anche questa deserta, non incontra nessun isolano, per cui si reimbarca alla ventura.
******************************
Ma ecco che finalmente la fortuna arride ad uno dei due: chi è che, sulla successiva ancora inesplorata isola, finalmente incontra l'isolano Venerdì?"
*******************************
---------------------------------------------------
#13
Che cosa ho scritto? :)
#14
Nel "Paese degli Androidi" vivono umanoidi perfettamente identici, ma esclusivamente di due tipologie:
- quelli che mentono SEMPRE
- quelli che non mentono MAI.
A quali categorie appartengono rispettivamente ROSSO, CELESTE e BIANCO?
#15
Edipo... e di peggio! / L'enigma del triangolo.
07 Aprile 2018, 06:54:38
I due triangoli riprodotti sotto, sono composti dalle stesse tessere di uguale superficie, come si può constatare contando i quadratini del foglio su cui li ho disegnati: ed infatti, due triangoli con base ed altezza identiche non possono che avere­­ la stessa area.
Allora come è possibile che la somma degli stessi quadratini dia risultati differenti, solo modificando la disposizione delle quattro componenti dello stesso PUZZLE? :)

#16
Quante sono le parole italiane?  ???
#17
Edipo... e di peggio! / IL PUZZLE DELLA VILLA
11 Febbraio 2018, 14:44:20
GIALLO: IL MISTERO DELLA VILLA
A differenza del mio precedente giallo, questo, per renderlo più "partecipativo" e gratificante, è stato diviso in singoli "gradini", al termine di ciascuno dei quali potrete fare un passo in avanti verso la soluzione finale.
Sarete anche in condizioni di decidere quale tipo di ulteriore indagine o di esperimento probatorio la polizia dovrebbe fare, secondo voi, per meglio accertare la verità dei fatti; questo, ad ogni singolo stato di avanzamento delle indagini.
Basato molto anche sulla PLANIMETRIA ALFANUMERICA (lettere per i personaggi nel luogo, in cui erano al momento in cui c'è stata la deflagrazione, numeri per i locali), il mio piccolo giallo può anche assumere, in un certo senso, l'aspetto di una specie di PUZZLE!
Poichè, però, ovviamente, io ho già completato la trama, non so in quale modo il meccanismo "partecipativo" potrà effettivamente funzionare.
Vediamo che succede! :)
#18
Che cosa è e a cosa serve questo oggetto?



#19
Edipo... e di peggio! / NONO OGGETTO MISTERIOSO
06 Febbraio 2018, 18:54:04
Cosa è questo oggetto? :)
#20
Edipo... e di peggio! / OTTAVO OGGETTO MISTERIOSO
06 Febbraio 2018, 08:33:18
TELEMETRO
Cos'era ed a cosa serviva questo oggetto?

#21
Edipo... e di peggio! / SETTIMO OGGETTO MISTERIOSO
06 Febbraio 2018, 06:23:49
Che cos'è ed a cosa serve questo oggetto?
#22
Edipo... e di peggio! / SESTO OGGETTO MISTERIOSO
05 Febbraio 2018, 15:25:41
Cos'è e a cosa serve questo oggetto?

#23
Edipo... e di peggio! / QUINTO OGGETTO MISTERIOSO
05 Febbraio 2018, 06:36:50
Cos'è ed a cosa serve questo oggetto:

#24
Edipo... e di peggio! / QUARTO OGGETTO MISTERIOSO
03 Febbraio 2018, 06:27:31
Cosa è e a cosa serve questo strano oggetto? ???

#25
Edipo... e di peggio! / TERZO OGGETTO MISTERIOSO
02 Febbraio 2018, 04:54:24
A cosa serve e cosa misura?

#26
A cosa serviva questo oggetto? ???

#27
Edipo... e di peggio! / L'OGGETTO MISTERIOSO
30 Gennaio 2018, 07:06:54
A cosa serviva questo enigmatico oggetto?
#28
***
CAPITOLO QUINTO
Tutti si voltarono contemporaneamente verso di lui.
-Guardate cosa ho trovato in terra, nel corridoio!-
E, così dicendo, mostrò loro un piccolo oggetto: -Una chiave!-
- A me non sembra affatto una chiave!- osservò perplesso Jones.
- Perchè lei non è un inserviente come me.
Esistono tanti tipi di "chiavi": le chiavi inglesi, le chiavi a tubo, le chiavi per bussole, le chiavi per serratura di porta, le chiavi per serratura di lucchetti ...-
- Piantala di menare il can per l'aia- sbuffò irritato Spencer -Che razza di "chiave" sarebbe quella ?-
- Una "chiave di brugola" da un millimetro e mezzo.- rispose l'inserviente.
- Una chiave di che?- sbottò Spencer.
- Di "brugola", la quale non è altro che una vite con testa ad incavo esagonale, che blocca la maniglia di una porta; la chiave è il "maschio" con cui la si svita. E, sul lato lungo, c'è anche un piccolo adattamento a cacciavite, che consente di svitare le due vitarelle della borchia sottostante.
Non avete mai sostuito una maniglia?-
- Non rientra mica nei nostri compiti, furbacchione!- gli rispose Spencer piccato - Rientra nei tuoi!-
- Per vostra fortuna!- ridacchiò l'inserviente.
E, così dicendo, si inginocchiò davanti alla maniglia esterna della porta, e cominciò a svitare la piccola brugola sottostante; in pochi secondi, rimossa la brugola e le vitarelle, potè sfilare la maniglia, lasciando esposto il perno quadrato sottostante.
Poi fece lo stesso con la maniglia interna della porta, e così, una volta liberato il perno, lo sfilò...e mostrò a tutti il buco di circa dieci millimetri, che, ormai, metteva in comunicazione i due lati dell'uscio.
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Jones, Spencer, il dottore e tutti gli altri, rimasero basiti.
Poi Spencer si riprese per primo:
- Quindi il colpo che ha ucciso Clark sarebbe stato sparato da fuori, attraverso questo foro?-
E, sfilato dalla sua pistola un proiettile cal.22, lo avvicinò al buco, e, inchinatosi a terra, lo infilò dentro con la mano destra, e lo estrasse con la sinistra dall'altro lato.
- Incredibile!- esclamò il dottore - Ci passa perfettamente!-
- Escluso l'impossibile, per quanto incredibile, quello che resta non può che essere la verità.- sentenziò Spencer.
- Davvero sorprendente!!!- esclamò Jones - Ma chi può essere stato?-
- Ci vorrà poco a scoprirlo!- lo rassicurò Spencer alzandosi da terra - Basterà verificare le "signature" di tutte le Bobcat degli agenti che erano nella palazzina...e vedremo subito quale di esse ha sparato il proiettile che ha ucciso Clark.-
- Risparmiatevi la fatica!- sospirò Dick Brown, l'agente di sorveglianza esterna, che, fino ad allora, era rimasto ad ascoltare in silenzio.
- Sono stato io!- e, nel dire ciò, con pacatezza, consegnò a Spencer sia la M9 da cintura che la BOBCAT da caviglia.
- A questo punto, mentire non mi servirebbe più a niente!- sospirò.
- Arrestatelo immediatamente!- ordinò Jones a due dei suoi agenti, che subito provvidero ad ammanettarlo.
Dopodichè, venne condotto all'interno della stanza e fatto sedere.
- E adesso ci racconterai tutto!- gli ruggì Spencer puntandogli contro il dito.
- Su come è morto Clark, non ho problemi a rivelarvi come è andata, perchè ormai non ho alternative; una volta controllata la mia Bobcat, risulterà evidente che il proiettile che ha ucciso Clark è partito da lì.
Ma su tutto il resto non dirò niente, scordatavelo.
Non saprete mai per chi lavoravamo nè altro!-
- Per adesso comincia col raccontarci cosa è accaduto qui.- gli fece, con tono più calmo, Jones.
- Va bene.- fece rassegnato Brown stringendosi nelle spalle.
- In principio, progettavamo di farlo fuggire da qui, ma la cosa si rivelò tecnicamente impossibile; fu allora che lui stesso, stoicamente, decise di suicidarsi, per evitare il rischio di cedere ad un interrogatorio troppo "invasivo" a Langley- sorrise ironicamente, ma con amarezza.
- Dapprima, quando era da solo nella stanza, ci provò impiccandosi con i cordoni delle tende della finestra; ma, purtroppo, faceste in tempo a soccorrerlo.
Una volta che Williams fu messo dentro a sorvegliarlo, la cosa divenne ancora più difficile; perchè non lo perdeva mai d'occhio.
Ma, quando venne il mio turno di guardia in corridoio, decisi di tentare il tutto per tutto: attirai Williams alla porta, con una scusa.
Clark, riconoscendo la mia voce mentre parlavo con lui, colse al volo il mio "assist", e aggredì Williams alle spalle cercando di sottrargli la pistola.
Ma Williams riuscì a reagire, e ad impedirglielo; e, nella colluttazione parti un colpo...-
- ...che ferì Clark alla gamba!- concluse per lui Spencer.
-No, niente affatto...il proiettile lo mancò;  colpì, invece, il termosifone sotto la finestra e poi ricadde innocuo sul pavimento.-
- Accidenti!- esclamò Jones - Chi lo avrebbe mai detto!-
- Già; il piombo, sulla ghisa, non lascia che una  minima ammaccatura...almeno quello di un piccolo calibro 22.
Intanto Williams, divincolatosi, corse verso il camino per gettarci dentro la pistola e renderla così inservibile; ed infatti, la cosa più importante per voi era che Clark restasse in vita per essere interrogato.
Poi avrebbe chiamato voi, ma intanto non voleva correre il rischio di essere sopraffatto da Clark mentre cercava di ammanettarlo; ed infatti era molto più forte di lui, ed avrebbe potuto ancora cercare di prendere la sua pistola, benchè ferito.
Meglio renderla subito inutilizzabile!-
-Già!-
- Clark lo colpì con l'attizzatoio alle spalle, per impederglielo, e lo uccise; però non potè evitare che lui riuscisse egualmente a neutralizzare la pistola!
Per cui, per un minuto o due, restammo perplessi su cosa fare.
Nella stanza non c'era niente con cui lui potesse togliersi efficamente la vita; ed io non potevo nè entrare nè farlo uscire, sia perchè non avevo le chiavi, sia perchè comunque l'allarme sarebbe suonato non appena avessi cercato di manomettere le due serrature.
Poi Clark, avvicinatosi alla porta,  mi disse: "Guarda che, nell'armadietto di manutenzione in fondo al corridoio, dovrebbe esserci un set di chiavi per brugole; prendine una da un millimetro e mezzo, smonta la maniglia esterna, e poi passami la chiave sotto la fessura della porta, in modo che io possa asportare anche la maniglia interna".
Detto fatto, dopo due minuti, tolte le maniglie, i due locali erano messi in comunicazione da un bel buco...senza che nessun allarme scattasse!
Ed infatti gli allarmi erano sulla serratura della porta e su quella del lucchetto...non certo sulle brugole delle maniglie!-
Spencer non potè fare a meno di storcere la bocca e commentare: - Abbiamo "allarmato" la doppia serratura della porta, quella della finestra...e perfino le grate dentro il camino; ma ad "allarmare" anche le maniglie non ci avevamo proprio pensato!-
- Già!- ridacchiò Brown.
- La prima cosa che Clark  fece, fu di raccogliere dal pavimento la pallottola sparatagli a vuoto da Williams, e di passarmela attraverso il buco; ed io la misi subito nella mia tasca destra.
Poi mi disse di appoggiare la volata della BOBCAT perpendicolarmente sul foro, ed attendere il suo segnale prima di sparare.
Io pensavo che intendesse farsi colpire alla tempia, per morire sul colpo, ma lui disse: "Cercherò di esporre davanti al buco l'arteria femorale, magari inginocchiandomi sul comodino perchè il foro è troppo in alto per la mia statura; in tal modo la ferita risulterà sicuramente letale, in quanto morirò dissanguato in pochi minuti...però avrò il tempo di rimontare la maniglia interna.
Dopo di che ti passerò la chiave da sotto la porta, e tu rimonterai anche quella esterna.
In tal modo, facendo il conto delle pallottole e dei bossoli ritrovati nella stanza, daranno per scontato che quella che mi troveranno in corpo sia stata sparata dalla pistola di Williams, che è dello stesso modello e dello stesso tipo; e così tu sarai salvo, e potrai portare a termine la nostra missione".
Io gli feci presente, però, che le striature sul proiettile avrebbero dimostrato che il proiettile che ti ha colpito proveniva da un'altra arma.
"Questo è ovvio, ma non possiamo evitarlo! E' un rischio che dobbiamo correre per forza" replicò lui.
"Però a nessuno verrà in mente di fare una perizia balistica, visto che, essendo io e Williams da soli in una stanza sigillata e coincidendo il numero di pallottole esplose e andate a segno, nonchè il numero dei bossoli, un esame del genere sarà sicuramente ritenuto superfluo...e non verrà mai eseguito.
Le perizie balistiche costano!" -
Jones avrebbe voluto mordersi le mani.
- Concordai pienamente con il suo piano, anche perchè non me ne venne in mente uno migliore.- Proseguì Brown.
- Così, una volta che Clark mi disse di essere nella posizione giusta, sparai...sperando di aver centrato l'arteria, e di non dover replicare il colpo una seconda volta.
Per fortuna non ce ne fu bisogno, perchè, dopo un grido soffocato, Clark mi rassicurò al riguardo:
"Bel colpo, amico...il sangue sta già zampillando tutto intorno come da una fontana.
Ora rimonto subito la maniglia e poi ti ripasso la chiave di brugola in modo che anche tu possa rimontare la tua".
Una volta eseguita l'operazione, mi misi nella tasca sinistra la chiave di brugola, e, nella destra, il bossolo appena espulso dalla mia pistola, assieme al proiettile di quella di Williams, che Clark mi aveva passato attraverso il foro; con il proposito di sbarazzarmi di tutto al più presto in un secondo tempo.-
- Ma la chiave di brugola come è finita sul pavimento del corridoio?- chiese a questo punto Jones.
- Maledizione!- sbottò Brown - Devi essermi caduta mentre estraevo di tasca il fazzoletto per tamponarmi la ferita!-
- E dire che noi abbiamo perquisito palmo a palmo la stanza...- esclamò Jones ...ma di ispezionare il corridoio esterno non ci è passato neanche per la testa; e quella chiave ha appena lo spessore di un piccolo lungo chiodo ricurvo.-
- Già!- convenne Brown - Se non fosse stato per quel maledetto inserviente, probabilmente me la sarei cavata lo stesso!-
- Ha ragione...- commento ridacchiando l'inserviente - ...me se sono accorto per puro caso, scopando in terra, perchè si era andata a nascondere proprio accanto battiscopa-
Brown si strinse nelle spalle.
-Ma, a proposito, come mai avete lasciato l'attizzatoio dentro la stanza...non dovevate eliminare tutti gli oggetti pericolosi?-
- E' vero, è stato un errore!- ammise Spencer.
-Ma fu Williams a pretenderlo, dopo essersi più volte scottato cercando di attizzare il fuoco con un ramo; d'altronde il termosifone era rotto, per cui, non si poteva fare a meno del fuoco del camino.-
Brown assentendo con aria indifferente, proseguì nel suo racconto.
-Comunque, per concludere la storia, io forzai la serratura della porta dell'appartamento, che non era allarmata, per lasciar credere che qualcuno fosse riuscito ad entrare di soppiatto per stordirmi, e poi attirare Williams alla porta della camera, per consentire a Clark di disarmarlo; quindi mi procurai un bernoccolo sulla nuca sbattendola contro lo spigolo di un armadio in una delle altre stanze...e ferendomi pure leggermente, senza volerlo.
Infine, attesi a lanciare l'allarme, fino a che Clark, con un filo di voce, mi avvisò che ormai per lui era arrivata la fine; ed infatti, quando siete arrivati voi, lui era già morto.-
                                  FINE
(Volendo, nel finale, Brown si suicida schiacciando con i denti una pasticca di veleno ad effetto immediato, che, per sicurezza, teneva in bocca)
                                   












#29
PREFAZIONE
Quello che segue è un breve giallo di mia creazione, suddiviso in capitoli; nel quinto c'è la mia soluzione, che, però, attenderò a pubblicare, dopo quelle che avrete proposto voi. ;)
Però, essendo poco pratico del FORUM, non sono ben sicuro se ciascun capitolo possa essere inserito integralmente in ogni singolo post (oppure se dovrò spezzare in più parti alcuni capitoli), nè il tempo che occorre attendere per inserire il post successivo.
Spero che non si presentino particolari problemi!
Buona lettura :)
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LA PALLOTTOLA MISTERIOSA
PERSONAGGI:
Adam Clark - VITTIMA - Agente della CIA prigioniero in quanto sospettato di doppiogiochismo.
Andrew Williams - VITTIMA    Agente della CIA che sorvegliava, armato, Adam Clark all'interno della stanza in cui era imprigionato.
Dick Brown   - TRAMORTITO Agente della CIA che sorvegliava, armato, Adam Clark all'esterno della stanza.
Christian Jones - Agente dell'FBI che indaga sull'accaduto.
Bartolomew Spencer - Capo zona della CIA
Altri agenti.

PIANTA

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#30
SOLUZIONE



I numeri in parentesi indicano il punto dello spazio in cui si incrociano (x) due coordinate cartesiane; il (+) indica il tratto di collegamento tra il punto della parentesi precedente e quello della successiva; il trattino (-) separa un tratto di collegamento dall'altro; il segno di divisione (:) divide una lettera dall'altra.
Randomizzando i numeri sugli assi X e Y, il messaggio, volendo, può anche essere reso assolutamente indecifrabile!
Se i due terminali della comunicazione possiedono solo loro la stessa "chiave" (cioè degli assi cartesiani con i numeri del tutto casuali), secondo me, anche conoscendo il metodo, nessuno può essere in grado di decifrare il messaggio. ;)