Rebus del museo - Soluzione

Aperto da Asclepiade, 03 Gennaio 2004, 20:00:35

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Asclepiade

REBUS
3,13,4,12,1,2,5


Prima lettura: 1,7,8,1,9,1,1,1,3,1,4,1,1,1



Ci troviamo nella sala di un museo alquanto kitsch.
Sulla sinistra c'è una statua raffigurante un alto magistrato dell'antica Grecia, contrassegnata dalla lettera F.
Più oltre, sul muro, una fotografia con la Centrale di Milano e Roma Termini, indicata dalla lettera S.
Accanto, un'immagine tridimensionale, ottenuta mediante un particolare procedimento a fasci laser, siglata dalla lettera T.
Una I e una C sono sugli organi di volo di un falcone impagliato.
Sulla destra, nell'atto di fuggire, un monello S con una lattina d'olio con la quale ha appena sporcato due statue di dee, indicate dalle lettere T ed O.


PVT
Non è l'altezza né la notte e la sua luna o gli infiniti che si offrono alla vista è la memoria e le sue vertigini.
(Octavio PAZ)

Asclepiade

Il primo, a tempo di record, è

Infragreen

Quindi:

Alois e Mizar10
Non è l'altezza né la notte e la sua luna o gli infiniti che si offrono alla vista è la memoria e le sue vertigini.
(Octavio PAZ)

Asclepiade

Si aggiungono ai solutori tra sera e nottata:

ARIANNA
marco041972
Mavale
Salomé
Gambler
Angela.C
Dj the Emperor
Nightwolf
chyara
Galerius
mauro
daren
Non è l'altezza né la notte e la sua luna o gli infiniti che si offrono alla vista è la memoria e le sue vertigini.
(Octavio PAZ)

Asclepiade

E poi ancora:

bizet47
ivelise70
paulus
lavinia
Non è l'altezza né la notte e la sua luna o gli infiniti che si offrono alla vista è la memoria e le sue vertigini.
(Octavio PAZ)

Asclepiade

Soluzione:

F arconte; stazioni S; ologramma T; I,C ali; à unte S T,O

Far contestazioni solo grammaticali a un testo


Ho notato che la parte che più ha creato difficoltà è il finale: forse è un po' ambigua la costruzione "ad sensum" che collega il participio alle dee e non all'autore del gesto. Del resto, era impossibile fare diversamente per dare alla frase un senso logico.
Non è l'altezza né la notte e la sua luna o gli infiniti che si offrono alla vista è la memoria e le sue vertigini.
(Octavio PAZ)