Il grande tonno (caso si può dire risolto)

Aperto da bobolink, 27 Gennaio 2006, 17:22:09

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bobolink

1- Il grande tonno (2 6 6)

Il commissario Ildebrando Pizzetto si grattò la cicatrice a ipsilon sullo zigomo destro. Era destino: quella chiamava pioggia peggio di un meteorologo sadomaso. Di lì a poco si sarebbe scatenato il finimondo, lo sentiva. Inanellandosi ciocche della fluente barba ormai grigia pensò di nuovo a Charlotte.
Già. Charlotte fatta fuori con quattro rasoiate tra le scapole e poi giù lungo il filo della schiena. Tre a forma di ics, una a ipsilon. Sì, come la sua. XYXX. Un maniaco, probabilmente. Un matematico pazzo. O un genetista senza scrupoli. E comunque uno che ci godeva a firmare le sue vittime con incognite profonde un dito. All'ora canonica, tra mezzanotte e mezza e l'una meno un quarto di quel sabato notte, aveva sentenziato il medico legale. Poi il giorno dopo, la scomparsa del corpo. Lucas si era fatto fregare come un bambino, se l'era lasciata sfilare davanti agli occhi come fosse una sigaretta. Quel c o g l i o n e di Lucas. Diavolo, come poteva un corpo così, pur se cadavere, passare inosservato? Un corpo, tanto per dire, con due seni che in mezzo ci potevi pure spaccare le noci, due capezzoli che... Si scrollò dal dormiveglia. Il telefono. Era destino.
«Capo, sono...»
«Sì, Torrence, lo so. Lascia perdere i nomi. Piuttosto, che mi dici di Charlotte?»
«Che aveva un ***...» stava già per unire le braccia in un'O che neanche Giotto.
«Stupido! Chi frequentava... Quel Raùl, per esempio: che si sa di lui?»
«Che la notte del delitto stava a Copacabana.»
«Beato lui.»
Quella sera il commissario mangiò un vaso intero di tonno sott'olio infilandoci dentro tre dozzine di grissini. Alla fine leccò il fondo con la punta della lingua. Poi aprì i Dieci piccoli indiani alla pagina con l'orecchia piegata. 163. Tra poco avrebbe saputo chi... Il giudice Wargrave credeva ciecamente nel... Il telefono lo sorprese a metà della tredicesima riga di pagina 169. Ovviamente alla parola destino. Era...
«Capo, sono...»
«Scoperto niente?»
«Le impronte, capo. Sono di Raùl. E il liquido sem...»
«Lascia perdere il liquido.»
«Commissario, fiumi di liquido sabato notte a Copacabana! Le lenzuola...»
«Lascia stare, ti dico. Piuttosto...»
«Il negro che serve al Ritz, commissario. Quello sa tutto. Gli ha servito la cena alle nove e mezza precise. Pâté di capesante e gamberi. Ostriche allo champagne. Vol-au-vent...»
«Volovàn, stupido!»
«Ecco, quelli. Con polpa di granchio. Orata con crema ai ricci di mare. Hanno finito con una macedonia alla cuando calienta el sol. Il negro si ricorda ancora come lei succhiava le ostriche, come se... Capisce cosa voglio dire, commissario?»
«Sì, Torr... come hai detto che ti chiami?»
Mise giù la cornetta con un colpo che lo fece trasalire. Il tonno gli tornò indietro in un rigurgito acido. La cicatrice riprese a prudergli. Adesso gli sembrava di avere sullo zigomo un nido di vespe. Possibile? No, non c'era stato nessun cataclisma quel giorno, neanche una misera guazza prenotturna. E allora? Allora il commissario adesso comincia a vederci chiaro. La cicatrice gli vibra sullo zigomo destro proprio come la bacchetta di un rabdomante. Ma non chiama pioggia, né rugiada, né alcunché di acquatico o anche di appena umido. Anzi! Si agita unicamente per condurlo pian piano alla ragione, alla soluzione, per servirgli le risposte su un vassoio d'argento.
Perché ora ILdebrando Pizzetto vede finalmente chiaro davanti a sé. Raùl, la cena, quell'infuocato sabato notte a COpacabana.
Già. Non era difficile. La soluzione bisognava cercarla altrove. Là dove avevano sepolto il corpo, per esempio. Perché a questo punto era piuttosto facile. Quel corpo che sapeva di miele... quelle tette che... Così capì anche che la ricerca sarebbe stata lunga, lunghissima, forse senza fine. Era destino.
Ah, Charlotte...!



______________
pvt (è destino!)  :D

bobolink

Ha capito tutto



«Già» si disse il commissario Pizzetto ravviandosi i capelli lustri di brillantina. «Già. C'è del genio nella ragazza.»  :roll:

guazzoa

Citazione di: "bobolink"Ha capito tutto



«Già» si disse il commissario Pizzetto ravviandosi i capelli lustri di brillantina. «Già. C'è del genio nella ragazza.»  :roll:

« 'a capelli illustrati...» interviene improvvisamente guazzoa rivolgendosi al
Commissario con la C maiuscola che nonsisàmai  « io, è un pezzo
che lo dico che c'è del genio in questa ragazza. Ciò il dirittto
di perlaziò....di prezaliò....di ...insomma L'HO DETTO PRIMA IOOOOO
»
caput potius quam dictum perdere  

internettualagnè

AereA

:o  :o  :o
ma coooooome!  :(

Era il mio momento di gloria e qui stanno tutti a parlA' di ragazze  :evil:

bobolink

forse... parrebbe che... ma sì, dicono che... insomma è abbastanza probabile che... ecco, non so come dire ma...

ma sì ma sì, ha trovato il NON colpevole anche la liliale ( :roll: )

maybeeeeeee  :D

complimenti! seguirà PL e/o soluz. Chi ha orecchie ecc. ecc.  :wink:

maybee

sese. tanto prima o poi mi capiterai a tiro!
   
sturm und dranghete

bobolink

Citazione di: "maybee"sese. tanto prima o poi mi capiterai a tiro!

in che senso?  :roll:

maybee

Citazione di: "bobolink"
Citazione di: "maybee"sese. tanto prima o poi mi capiterai a tiro!

in che senso?  :roll:
eh, poi te lo spiego :lol:
   
sturm und dranghete

bobolink

Citazione di: "maybee"
Citazione di: "bobolink"
Citazione di: "maybee"sese. tanto prima o poi mi capiterai a tiro!

in che senso?  :roll:
eh, poi te lo spiego :lol:

sarò tutt... ehm, orecchi  :D

bobolink

2- Quando lo conobbi il commissario Ildebrando Pizzetto si era già tagliata quella barba campanilesca di cui faceva sfoggio con una certa civetteria e in compenso si era lasciato crescere un bel paio di baffi che, quand'era di buon umore, gli si allungavano fin quasi a toccargli le orecchie. La cicatrice a ipsilon, forse per via del tramonto, stava virando al viola. Dopo le rispettive presentazioni e un'osservazione banale sul tempo venni subito al punto.
    «Charlotte» gli chiesi, di brutto. «Se la ricorda, Charlotte?»
    Lui s'irrigidì. Si passò la mano davanti agli occhi come per scacciarsi una mosca. O un'ombra. Poi finse disinvoltura.
   «Be', che c'è?» chiese.
   «Sarebbe ora di dare la prima lettura, no?»
   Rise esagerando nelle labbra tirate. Anche i baffi si allargarono fino a tagliargli in due quella faccia bislunga alla Peter Sellers.
   «Ci sono due cose che mi fanno venire l'orticaria» disse poi. «Il  po con l'accento e le prime letture.»
   «Credevo il tonno.»
   Mi guardò con infinita commiserazione. Dentro di lui penso che mi avrebbe volentieri fucilato. Ripresi coraggio.
   «Allora...» ricominciai. «Raùl, si ricorda di Raùl?»
   «Stava a Copacabana» disse lui.
   «Appunto» dissi. «E allora?»
   «Allora cosa?»
   «Il colpevole? L'avete più trovato?»
   «No. Ma preferirei parlare di Charlotte.» Le era rimasta dentro, questo era certo. «Quelle gambe» disse infatti. «Quelle gambe che non sanno di esserci, come capitate lì per caso, due affluenti che si uniscono al centro, capisce cosa voglio dire?»
   «Anche troppo» gli feci. In realtà non avevo capito una mazza.
   «E quelle tette. Guardi...»
   «Lasci perdere» dissi. «Tanto ormai le saranno anche andate giù. Piuttosto, che faceva Raùl quel sabato notte?»
   «Gliel'ho detto, stava a Copacabana.»
   «È meglio ripeterlo. Non si sa mai...»
   «Be', la questione sta tutta qui. Dica ai suoi amici del forum...» Si fermò.
   «Che cosa?»
   «Lasci stare. Si farebbero il sangue cattivo per niente. L'unica cosa che interessa a questo punto è la soluzione, no?»
   «Direi di sì. E quelle due ragazze?»
   «Quelle che hanno indovinato? Be', le inviterò a cena.»
   «A casa sua?»
   «Perché no?»
   «Forse non gradiscono il tonno in scatola...»
   «E lei che ne sa? E poi non c'è mica solo la cena.»
   «Che cos'altro? Le candele?»
   «La conversazione.»
   «E magari Vivaldi per sottofondo? Si svegli, commissario. Oggi le ragazze non sanno che farsene di Vivaldi. Per non parlare delle candele. È altro che vogliono.»
   Ildebrando Pizzetto s'illuminò. «La soluzione? È questo che vogliono? D'accordo, allora glielo dica lei dov'è sepolta Charlotte.»
   «Magari in pvt?»
   «In pvt?» disse lui. «Un destino davvero curioso, per una soluzione. Non trova?» Di nuovo i baffi si allungarono fin quasi ad abbracciare le orecchie, segandogli ancora la faccia in due metà perfettamente uguali.

bobolink

Siccome il commissario Pizzetto pensa che i tredì sono come le donne - dopo 5/6 giorni stufano  :roll: - ha deciso di chiudere l'incartamento riguardante Charlotte, salutare i parenti più stretti e partire questa sera stessa per Copacabana.
Prima però ha promesso la soluzione. Vedremo! Aloha!  :D

bobolink

3 - Il commissario è partito. Mi ha lasciato un diario, un quaderno di scuola riempito con quella sua grafia rotonda e infantile. Ne stralcio alcuni brani.

4 dicembre 2005 - A Uzulele ci sono poche case e poi una distesa di prati. Qui non si fa altro che ricordare. La stazione è dipinta di rosa. C'è scritto in alto UZULELE con l'olio grasso, ma pioggia e intemperie hanno cancellato la prima e l'ultima lettera cosicché vi si legge ZULEL, o LELUZ se si arriva dall'altra parte, due paesi che in effetti non esistono. [...]
Qui c'è il mio uomo. Raùl, naturalmente. Solo lui, a questo punto, può dirmi qualcosa di Charlotte. Lo so che non c'entra, però la conosceva, ha passato diverse notti con lei. Domani chiederò in giro e se sta qui lo farò cantare. Parola di Ildebrando!
20 dicembre - Scrivo da Szczwznz, ex Istria, ora Croazia. [...] Ho preso un treno impazzito. Tra Pula e Pivka ho bevuto grappa da un pentolone. Slivoviz, come dicono qui. Dentro ci nuotavano delle prugne. Ben presto tutto il vagone è stato invaso da un profumo che mi ha ricordato l'infanzia. Ma sto divagando. Raùl è qui, e io lo stanerò e gli chiederò di Charlotte. Non può più sfuggirmi.
27 dicembre – Da Mosca a Vladivostok ci s'impiega 6 giorni e 6 notti. Il treno parte ogni giorno alle 15,05 precise dal binario 1. [...] Il prezzo del biglietto è di 79 rubli. Però negli scompartimenti non c'è doccia, e il tè nel samovar spesso arriva freddo.
Ma sto divagando, come al solito. È che Raùl si è messo in testa di fuggire con la Transiberiana. Intende arrivare in Siberia e qui far perdere le tracce. Semplice, no? Ma non ha fatto i conti col sottoscritto. Lo tallonerò anche fino in capo al mondo, se necessario.
2 gennaio 2006 – Ad Algeri il giorno è lungo. [...] In un bazar per 40 dinari comprai il mare. Raùl non mi sarebbe più scappato. Il vecchio che mi vendette il mare mi disse che avevo fatto un buon affare, guardi, mi disse, in francese, il mare adesso è suo, può farne quel che vuole, e allargò un braccio e lo girò tutt'intorno. Uscii piuttosto contento. Adesso Raùl aveva le ore contate.
Poi da Algeri si fa un passo e si è già nel Sahara. Le ultime piante sono acacie spinose, il melo di Sodoma, qualche basso cespuglio. Poi c'è il piatto biliardo del piccolo Ténéré. Nei dintorni di Akakecher incontro i Tuareg. Il Sahara libico è un oceano di sabbia. [...] Qui, dopo lungo camminare, finalmente ritrovo compagnia. È un certo Malek, avvocato di Raùl.
«Questa sabbia è di Raùl» mi disse appena mi vide. «Tu non la puoi calpestare.»
Rimasi calmo. Gli mostrai la ricevuta vergata in arabo. «Io ho comprato il mare» dissi. [...]
10 gennaio – [...] Sul Karakorum ho incontrato lo yeti. Era Raùl, naturalmente. Si è travestito piuttosto bene. Ma gli ho visto gli occhi. L'ho riconosciuto. [...] E domani, al più nella notte, sarò in vetta. È facile, sali in cima al Mitre Peak e da qui con un salto sei già sulle stelle.
371 lugliobre 42003 – Solo adesso trovo il tempo di scrivere. Raùl non è morto. Tutt'altro. Qua, su Andromeda, salta da una stella all'altra, io lo rincorro, ma è difficile, lui mi sfugge con dei salti di lato, a elle, imprevedibili, come il cavallo negli scacchi. Io aspetto che salti. Che si stanchi. Alla fine dell'ultima stella, nei bracci dove tutto si tinge di violetto, dovrà per forza tornare indietro. Io l'aspetterò al varco... [...]
Recanati, 7 maggio 1824
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:D

AereA

Aaaaaaasì...  scusate mi ero i n c a n t a t a...

che stavo dicendo? F A N T A S T I C O ! !      :wink:

no, non è perchè ho risolto

maybee

insomma ae', pare proprio che dovremo cenare sole solette con questo losco individuo...
io telefono a raul per sicurezza :lol:

*smack bobo*
   
sturm und dranghete

bobolink

Citazione di: "AereA"Aaaaaaasì...  scusate mi ero i n c a n t a t a...

che stavo dicendo? F A N T A S T I C O ! !      :wink:

no, non è perchè ho risolto

Citazione di: "maybee"insomma ae', pare proprio che dovremo cenare sole solette con questo losco individuo...
io telefono a raul per sicurezza :lol:

*smack bobo*

Vi ringrazio  :P

ma non esagerate - con gli elogi e col tonno  :D

(intanto Ale90 , con mia grande sorpresa, ha decodificato l'ultima pazzia pizzettiana e revox si chiede giustamente se "vedere" una soluzione equivale anche a trovarla.)