"Panna e cioccolato"SOLUZIONE e CITAZIONE

Aperto da bobaccio, 02 Maggio 2008, 08:07:44

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bobaccio

Lucchetto
Dolci versi
"Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nella confetteria.
Un dama golosa mi dona il buonumore;
se s'xxyyyyy di crema, m'ispira una poesia..."
Così scrive Yyyyyzz, nel 'novecentosette,
alla Guglielminetti. Infatti ha dedicato,
miscelando in giulebbe le rime sue perfette,
un'elegia alla panna, un xxzz al cioccolato!

Soluzione nell'ultimo post

bobaccio


bobaccio


bobaccio



inca


annacast

sono due giochi di fila di bobaccio che vengono svelati anzitempo dai "distratti"  :roll:





lo scopo del lavoro e' guadagnarsi il tempo libero (aristotele)

bobaccio


bobaccio

Citazione di: "annacast"sono due giochi di fila di bobaccio che vengono svelati anzitempo dai "distratti"  :roll:
Su, su, dobbiamo essere pazienti con i nuovi arrivati....

Margherit

Citazione di: "bobaccio"
Citazione di: "annacast"sono due giochi di fila di bobaccio che vengono svelati anzitempo dai "distratti"  :roll:
Su, su, dobbiamo essere pazienti con i nuovi arrivati....
non sarà un boicottaccio? :roll:  :lol:

bobaccio

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bobaccio

Soluzione:
ingozza, Gozzano, inno
La poesia originale di Gozzano cui il gioco s'ispira è la seguente:

Le golose
Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.

Signore e signorine -
le dita senza guanto -
scelgon la pasta. Quanto
ritornano bambine!

Perché niun le veda,
volgon le spalle, in fretta,
sollevan la veletta,
divorano la preda.

C'è quella che s'informa
pensosa della scelta;
quella che toglie svelta,
né cura tinta e forma.

L'una, pur mentre inghiotte,
già pensa al dopo, al poi;
e domina i vassoi
con le pupille ghiotte.

un'altra - il dolce crebbe -
muove le disperate
bianchissime al giulebbe
dita confetturate!

Un'altra, con bell'arte,
sugge la punta estrema:
invano! ché la crema
esce dall'altra parte!

L'una, senz'abbadare
a giovine che adocchi,
divora in pace. Gli occhi
altra solleva, e pare

sugga, in supremo annunzio,
non crema e cioccolatte,
ma superliquefatte
parole del D'Annunzio.

Fra questi aromi acuti,
strani, commisti troppo
di cedro, di sciroppo,
di creme, di velluti,

di essenze parigine,
di mammole, di chiome:
oh! le signore come
ritornano bambine!

Perché non m'è concesso -
o legge inopportuna! -
il farmivi da presso,
baciarvi ad una ad una,

o belle bocche intatte
di giovani signore,
baciarvi nel sapore
di crema e cioccolatte?

Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.