Rebus: Hair: soluzione inserita

[laurina57]

Rebus: 5  4   9

PL: 3  2  4  9

fon di neri distratti: fondi neri distratti



PVT: laurina57

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[laurina57]

fon di neri distratti: FONDI NERI DISTRATTI

Pubblico la soluzione con un paio di piccole riflessioni, nate anche da uno  scambio di opinioni fatte in PVT.
Spero che siano utili a tutti.

Riguardano due termini presenti nella rebus: NERI e DISTRATTI.

A mio parere c'è odor di equipollenza nel secondo termine (DISTRATTI): si risale al latino "distràere" e sia l'aggettivo che il participio passato rimandano nel significato a qualcosa (l'attenzione o i soldi) che è "volto altrove"

Con il termine NERI si risale al comune "niger" ma si va a finire su due elementi ben distinti e separati nel significato:
-   Un nome indicante  persone che, appartenenti ad una certa etnìa, hanno la pelle nera.
-   Un aggettivo che indica qualcosa che si è occultato truffaldinamente.

A voi le vostre considerazioni.

[yoghi65]

per me, come già detto all'autrice, se proprio devo vedere un'equipollenza la vedo in neri (termine indicante il colore nero).
Ma se ad esempio, io disegnassi (per carità! ) un uomo che guarda una donna di colore, per definire la frase "LA VEDO NERA", vedreste equipollenza o un simpatico bisenso?

A voi la riflessione.

Su distratti, non mi soffermerei sull'etimologia, io lo percepisco come un ottimo bisenso.

Secondo il mio parere, prevale l'effetto sorpresa dei termini ricavati, rispetto al significato della frase finale ed il fatto che neri assuma un significato del tutto diverso.


Detto questo, il rebus mi è piaciuto assai.

[DarkBeam]

Ma se ad esempio, io disegnassi (per carità! ) un uomo che guarda una donna di colore, per definire la frase "LA VEDO NERA", vedreste equipollenza o un simpatico bisenso?

Staffy stai confondendo le regole delle crittografie con quelle dei rebus - c'è molta differenza Luca

[DarkBeam]

fon di neri distratti: FONDI NERI DISTRATTI
Riguardano due termini presenti nella rebus: NERI e DISTRATTI.

A mio parere c'è odor di equipollenza nel secondo termine (DISTRATTI): si risale al latino "distràere" e sia l'aggettivo che il participio passato rimandano nel significato a qualcosa (l'attenzione o i soldi) che è "volto altrove"

Con il termine NERI si risale al comune "niger" ma si va a finire su due elementi ben distinti e separati nel significato:
-   Un nome indicante  persone che, appartenenti ad una certa etnìa, hanno la pelle nera.
-   Un aggettivo che indica qualcosa che si è occultato truffaldinamente.

Il rebus è come sempre assai simpatico e le idee sono carine ma non sono d'accordo sull'equipollenza... Il fatto che i due significati siano uno in senso "letterale" e l'altro "figurato" non basta ad attenuare l'equipollenza. Con affetto

[yoghi65]

Ma se ad esempio, io disegnassi (per carità! ) un uomo che guarda una donna di colore, per definire la frase "LA VEDO NERA", vedreste equipollenza o un simpatico bisenso?

Staffy stai confondendo le regole delle crittografie con quelle dei rebus - c'è molta differenza Luca

ma il punto è proprio questo: dove sono le regole?
Chi le fa le regole?
Se esistono pensieri diversi, anche tra le persone più illustri (ho letto il thread sull'equipollenza) vuol dire che ognuno "ha" le proprie regole.
E se non ci sono regole ben delineate, "accettate" da tutti, devo prenderne atto e far prevalere il  buon senso.

[DarkBeam]

Ma se ad esempio, io disegnassi (per carità! ) un uomo che guarda una donna di colore, per definire la frase "LA VEDO NERA", vedreste equipollenza o un simpatico bisenso?

Staffy stai confondendo le regole delle crittografie con quelle dei rebus - c'è molta differenza Luca

ma il punto è proprio questo: dove sono le regole?
Chi le fa le regole?

Le "regole" ci sarebbero, i famosi fascicoli BEI

Cerca qui; http://www.enignet.it/opuscoli.html ma non va preso proprio tutto alla lettera per i giochi del forum, il discorso cambia se i rebus li devi inviare alle riviste.

[yoghi65]

Ma se ad esempio, io disegnassi (per carità! ) un uomo che guarda una donna di colore, per definire la frase "LA VEDO NERA", vedreste equipollenza o un simpatico bisenso?

Staffy stai confondendo le regole delle crittografie con quelle dei rebus - c'è molta differenza Luca

ma il punto è proprio questo: dove sono le regole?
Chi le fa le regole?

Le "regole" ci sarebbero, i famosi fascicoli BEI

Cerca qui; http://www.enignet.it/opuscoli.html ma non va preso proprio tutto alla lettera :

Luca, perdonami.
Se faccio un fallo in area, nel calcio, colpendo la palla con la mano è rigore?
Sì........ehm...oppure no, non va preso alla lettera..se lo fai con la mano sinistra è rigore, con la destra no, anzi, sì, è punizione
con entrambe.........espulso 5 giornate, ma dipende se pioveva, dall'angolazione del tiro, da quanti spettatori erano prsenti ecc ecc
E' RIGORE Punto!(posso solo discutere se volontario o no)!

Le regole per me, devono essere CERTE e qui non lo sono.
Se vedrò un testo, approvato da tutti : COSI SI DEVE FARE UN REBUS dirò: ECCO le regole.
Al momento, si potrebbe (e uso il condizionale) solo scrivere un testo dal titolo: COSI' NON SI FA UN REBUS (..forse)  

[DarkBeam]

Provo a fare un paragone;

Ci sono sport come il calcio dove il gol si segna oppure non si segna.
E altri come il pattinaggio artistico dove la giuria valuta vari elementi di stile.

Il rebus somiglia al pattinaggio, con la complicazione che alcune regole, come da tradizione italiana, sono contraddittorie. E qui mi fermo ripetendo che le regole andrebbero valutate da chi cura le riviste di enigmistica e non da noi, spettatori del pattinaggio artistico

[yoghi65]

Provo a fare un paragone;

Ci sono sport come il calcio dove il gol si segna oppure non si segna.
E altri come il pattinaggio artistico dove la giuria valuta vari elementi di stile.

Il rebus somiglia al pattinaggio, con la complicazione che alcune regole, come da tradizione italiana, sono contraddittorie. E qui mi fermo ripetendo che le regole andrebbero valutate da chi cura le riviste di enigmistica e non da noi, spettatori del pattinaggio artistico

e  mi fermerei anche io....
Grazie Luca, è stato un piacere

[Caxio]

si potrebbe (e uso il condizionale) solo scrivere un testo dal titolo: COSI' NON SI FA UN REBUS (..forse)  

Mica male come idea!

Comunque, non possono farsi paragoni con altre attività: il gioco del calcio è applicativo e non creativo, altrimenti si finisce per paragonare il gioco dell'oca a un poetico della nostra enigmistica classica!

Per quanto riguarda il notiziario BEI, quell'opuscolo è stato scritto da un carissimo amico, che  ha le sue idee, ma che spesso non coincidono con quelle di altri autori, direttori o redattori di riviste.
Non è un "regolamento" approvato da altri...

[yoghi65]

si potrebbe (e uso il condizionale) solo scrivere un testo dal titolo: COSI' NON SI FA UN REBUS (..forse)  

Mica male come idea!

Comunque, non possono farsi paragoni con altre attività: il gioco del calcio è applicativo e non creativo, altrimenti si finisce per paragonare il gioco dell'oca a un poetico della nostra enigmistica classica!

Per quanto riguarda il notiziario BEI, quell'opuscolo è stato scritto da un carissimo amico, che  ha le sue idee, ma che spesso non coincidono con quelle di altri autori, direttori o redattori di riviste.
Non è un "regolamento" approvato da altri...

Ciao  .
La creatività del gioco è tanta quanto meno si è integralisti delle regole "non scritte".
Io sono per le regole, ma se, giustamente, è quantomeno difficile, applicarle alla "creatività", l'unica cosa che ci resta da fare è agire e giudicare CUM GRANO SALIS.
Il paragone del calcio è invece azzeccato o volutamente non attinente: è come dire: vogliamo giudicare se è più bello un quadro Naif o uno rinascimentale (leggi quel rebus o questo)? E questi, metterli alla stessa stregua di un fallo di mano in area?
No, non possiamo.
Allora accettiamo l'opera, se è mediocre,lo resta anche se è perfettamente cesurata e con PL perfetta, se è bella è bella (vedi quell'esempio del DI tal quale del rebus della SE che mostrò Step in un altro thread).
Ora, il rebus di Laurina, per me, è bello (e glielo ho detto subito, perchè è la prima sensazione, quella che per me conta), ma fa discutere perchè affronta non uno, ma due elementi al llimite NERI e DISTRATTI, sui quali ho dato il mio parere.
Come tutti quelli che tentano di creare, anche il sottoscritto è sempre alla ricerca del bisenso.
Già metterne uno è difficile, due diventa un piccolo miracolo, all'interno della stessa frase.
Ma è un gioco pericolosissimo e si rischia di farsi male (leggi cadere nell'equipollenza).
Per questo parlando con qualcuno del forum e vedendo il rebus del Brighellino ESPIANTI TARDIVI ho commentato: bello, molto bello, ma un capolavoro mancato.
L'autore, ispiratissimo  ha trovato un bisenso a mio modo di vedere, geniale, (ESPIANTI, come coloro che devono scontare una pena oppure ESPIANTI come operazioni chirurgiche o relativi a piante, ecc)
Ma mi permetto di dire che, se avesse aggiunto , D'ORGANI (nel rebus come strumenti), anzichè TARDIVI, avrebbe creato un piccolo capolavoro.

Per quel che concerne il libro  Come non si deve fare un rebus, AE potrebbe fornire spunto con ampio materiale per l'introduzione: fornisca tutti i miei primi (e non solo) rozzi all'autore, avendo il buon gusto però, di non menzionare l'artefice. .

[laurina57]

si potrebbe (e uso il condizionale) solo scrivere un testo dal titolo: COSI' NON SI FA UN REBUS (..forse)  

Mica male come idea!

Comunque, non possono farsi paragoni con altre attività: il gioco del calcio è applicativo e non creativo, altrimenti si finisce per paragonare il gioco dell'oca a un poetico della nostra enigmistica classica!

Per quanto riguarda il notiziario BEI, quell'opuscolo è stato scritto da un carissimo amico, che  ha le sue idee, ma che spesso non coincidono con quelle di altri autori, direttori o redattori di riviste.
Non è un "regolamento" approvato da altri...

Credo anch'io che il rebus sia un gioco creativo per eccellenza ed è inevitabile che si debba mettere in conto,  un margine di soggettività.

Ho condiviso le mie riflessioni non in cerca di "assoluzione"...come ho detto a diversi amici ero perfettamente consapevole che, nell'ottica della rebussistica classica ero, diciamo così, pienamente "attaccabile".

Mi interessava  riflettere con voi sul fatto che  quando si chiamano in gioco i significati, la discussione può rimanere aperta.
Probabilmente è questione di scelte.

Personalmente non mi vergogno a dire che mi trovo spesso in bilico: a volte mi piace una frase risultante da una netta demarcazione dei significati; a volte (forse trascinata anche dall'idea grafica) sono, consapevolmente, meno rigorosa e lascio spazio a ciò che viene fuori nell'insieme.

Forse non sono proprio d'accordo con dark quando dice che le regole le fanno solo gli esperti: io credo che  le opinioni, anche modeste, di chi cerca continuamente soluzioni e si mette in gioco (a volte anche pasticciando) possano essere di grande utilità per gli "esperti".

Da un dibattito aperto e da un'ottica laboratoriale possono scaturie errori ed "orrori" ma a, volte, anche delle belle sorprese. [/color]