Il messaggio nascosto

Aperto da Eutidemo, 18 Dicembre 2017, 12:13:41

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Eutidemo

Citazione di: salmastro il 18 Gennaio 2018, 13:12:48
Citazione di: Eutidemo il 18 Gennaio 2018, 11:21:04
Ho effettuato una verifica ad ampio spettro su tutti i vocabolari più seri che ho avuto modo di riscontrare: e tutti quanti affermano  che "èbètè" è un trisillabo sdrucciolo con le "è" tutte uguali (la "è" monovocalica grave).
Cioè, tre "è" aperte!
__ __ __
Almeno, fino a prova contraria! :)


temo che non sia probante: vi si legge, infatti,  che nella parola in questione ci sono 3 "e", senza specificare se gli  accenti siano uguali o meno; che poi lo siano effettivamente è altro discorso

C'è scritto che "ebete" si scrive con  "tre vocali tutte uguali", e, cioè  l'"è" "monovocalica" (con l'accento grave); "monovocalica" significa "con lo stesso accento vocalico", per cui, se ti dicono che il primo ed il secondo sono gravi, lo deve essere per forza anche il terzo. :)
Peraltro, nel testo sopra, l'accento grave è evidenziato sia sulla prima "è" che sulla seconda  "è", mentre sulla terza è ovvio; come, appunto, confermato sotto. ;)

Eutidemo

Guarda la terza freccia, che indica la "è" grave, e dice che è sono tutte e tre monovocalicamente uguali (cioè è è è). :)
E, se vuoi, apri il seguente LINK, scrivi "ebete", e ascolta come viene pronunciato ;)
https://translate.google.it/#it/en/ebete

salmastro

#182
Citazione di: Eutidemo il 18 Gennaio 2018, 14:23:44
Guarda la terza freccia, che indica la "è" grave, e dice che è sono tutte e tre monovocalicamente uguali (cioè è è è). :)

la terza freccia indica è, che nella frase  è voce del verbo essere, fungendo da  copula, in sostanza si legge che ebete è parola monovocalica e, dopo, che la lettera più presente è la lettera e

come detto, che in ebete ci siano veramente tre "è" non si desume dallo screenshot; che sia vero è altro discorso e non lo contesto (in quanto meridionale posseggo solo 5 vocali, non 7), dico solo che la voce della Treccani non costituisce prova.
salmastro   il blog di sal

Eutidemo

Citazione di: salmastro il 18 Gennaio 2018, 19:28:23
Citazione di: Eutidemo il 18 Gennaio 2018, 14:23:44
Guarda la terza freccia, che indica la "è" grave, e dice che è sono tutte e tre monovocalicamente uguali (cioè è è è). :)

la terza freccia indica è, che nella frase  è voce del verbo essere, fungendo da  copula, in sostanza si legge che ebete è parola monovocalica e, dopo, che la lettera più presente è la lettera e

come detto, che in ebete ci siano veramente tre "è" non si desume dallo screenshot; che sia vero è altro discorso e non lo contesto (in quanto meridionale posseggo solo 5 vocali, non 7), dico solo che la voce della Treccani non costituisce prova.

Se leggi bene il periodo, in esso risulta scritto che si tratta di "tre vocali (tutte e tre <<è>> monovocalica)"; cioè, come è semanticamente evidente, che si tratta di tre vocali, tutte e tre costituite da una <<è>> aperta, con accento grave!
Per cui, secondo me, non è assolutamente sostenibile, come tu affermi, che la "è" della frase sia "copula del verbo essere" riferito alla parola "ebete", in quanto il soggetto della frase non può essere "ebete", che è "fuori" della parentesi e molto lontano da essa; ma, semmai, dovrebbe essere "dentro" la parentesi o appena precedente...per cui, trattandosi di tre vocali tutte uguali, la copula avrebbe dovuto essere alla terza persona plurale, cioè "sono", e non "!
Ma, almeno a mio parere, è di tutta evidenza che non si tratta di un verbo; e, comunque, se tale fosse stato, non avrebbe mai potuto essere correlato ad un soggetto fuori dalla parentesi, e ben lontano sintatticamente e logicamente da esso!
A parte la Treccani, comunque, tutti i vocalizzatori sintetici che ho trovato io pronunciano le tre "è" aperte:
https://translate.google.it/#it/en/ebete
Ed avendo io alcuni amici attori (tre dei quali usciti dall'Accademia Filodrammatica), mi hanno tutti confermato che la parola "ebete" si pronuncia con tre "e" aperte, e non chiuse!
Ovviamente, però, non è certo un crimine pronunciarle più o meno chiuse, perchè, per fortuna, in Italia non c'è solo libertà di "parola", ma anche di "pronuncia"!  ;)

Eutidemo

Riflettendoci meglio, fermo restando il resto, per correttezza ed onestà devo ammettere che, su un particolare, Salmastro non ha affatto tutti i torti; ed infatti, a dire il vero, l'aggettivo "monovocalica" si attaglia molto di più alla parola "ebete", sebbene sintatticamente distante e fuori parentesi, che non alla lettera "è".
E' la frase del vocabolario ad essere strutturata male!
Se così fosse, però, mi pare di ricordare che, se in una parola sono contenute più vocali identiche, esse sono uguali anche riguardo all'accento.
Ed invero, essendo assodato che sia la prima che la seconda "è" vengono espressamente indicate con l'accento grave, secondo me sarebbe davvero assurdo (oltre che cacofonico) che l'ultima "é" fosse con l'accento acuto!

salmastro

nel ribadire che non contesto la corretta lettura del termine ebete, per tagliare la testa al topo,  vale a dire dirimere la questione: la voce della Treccani è una prova o no, ti invito a postare uno screenshot di un'altra parola, che non sia monovocalica in e, ad esempio amaca o abracadabra

secondo te dovremmo trovare scritto:

CitazioneLa parola amaca è formata da cinque lettere, tre vocali (tutte uguali, a monovocalica) e due consonanti

secondo me:

CitazioneLa parola amaca è formata da cinque lettere, tre vocali (tutte uguali, è monovocalica) e due consonanti
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Eutidemo

Citazione di: salmastro il 19 Gennaio 2018, 12:26:44
nel ribadire che non contesto la corretta lettura del termine ebete, per tagliare la testa al topo,  vale a dire dirimere la questione: la voce della Treccani è una prova o no, ti invito a postare uno screenshot di un'altra parola, che non sia monovocalica in e, ad esempio amaca o abracadabra

secondo te dovremmo trovare scritto:

CitazioneLa parola amaca è formata da cinque lettere, tre vocali (tutte uguali, a monovocalica) e due consonanti

secondo me:

CitazioneLa parola amaca è formata da cinque lettere, tre vocali (tutte uguali, è monovocalica) e due consonanti

A dire il vero, io avevo già scritto che, riflettendoci meglio, e fermo restando il resto, tu non avevi affatto tutti i torti circa la molto mal strutturata frase di cui allo screenshot; ed infatti, io pure avevo rilevato che l'aggettivo "monovocalica", grammaticalmente, si attaglia molto di più alla parola "ebete", sebbene, in modo incongruo, essa sia sintatticamente e graficamente distante e fuori parentesi rispetto all'aggettivo. :)
Forse hai risposto al mio primo post, senza tenere conto del successivo! ;)
In tale sede, osservavo pure che, se in una parola sono contenute più vocali identiche, esse dovrebbero essere uguali anche riguardo all'accento; nel nostro caso, quindi, tre "è" aperte segnate con l'accento grave.
Ed invero, essendo assodato che sia la prima che la seconda "è" vengono espressamente indicate con l'accento grave, secondo me sarebbe davvero assurdo (oltre che cacofonico) che l'ultima "é" fosse con l'accento acuto!
Quanto alla parola "amaca" o "abracadabra", il problema non si pone, perchè, a differenza dall'inglese (e per fortuna), noi la "a" la pronunciamo sempre più o meno allo stesso modo; a differenza della "e" e della "o"!

salmastro

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Eutidemo

Citazione di: salmastro il 19 Gennaio 2018, 13:32:39
ok, ci siamo capiti

Penso di sì.
Scusami, probabilmente ero stato io a spiegarmi male! :)